Più conoscenza dei valori storico – artistici del territorio, ma anche attitudini all’ autoimprenditorialità; padronanza delle norme regionali in materia di salute e della normativa sulla sicurezza stradale e nei diversi ambienti di vita; uso delle tecnologie e delle lingue straniere.
Sono queste le competenze che gli allievi lombardi della scuola di primo e secondo grado vedranno inserite nel proprio programma didattico a partire dal prossimo anno 2009 / 2010. È quanto stabiliscono gli Indirizzi per la quota regionale dei piani personalizzati di studio, approvati ieri dal Consiglio regionale.
Dal 1999 le scuole godono di una quota di autonomia sul piano didattico, organizzativo e di ricerca pari al 20% del programma. La novità introdotta da Regione Lombardia è che, all’ interno di questo spazio, gli Istituti dovranno tener presente le priorità individuate dagli Indirizzi regionali, che mirano a valorizzare gli aspetti caratterizzanti il sistema educativo lombardo, promuovendo le specificità e le tradizioni delle comunità locali.
Si tratta di una scelta pienamente in linea con previsto dal Titolo V della Costituzione in materia di Istruzione e con il dettato normativo nazionale, secondo cui i Piani di studio scolastici devono prevedere lo sviluppo di una parte riservata alle Regioni e definita, appunto, con specifici Indirizzi.
L’ esigenza nasce dalla volontà di declinare l’ apprendimento degli alunni anche rispetto alle specificità e alle eccellenze del contesto territoriale. Non si tratta dell’ inserimento di un orario aggiuntivo, ma di alcune priorità e focus di attenzione sugli aspetti territoriali che le scuole inseriranno, in termini di apprendimento, nel programma di studi.
Sei le aree su cui gli alunni dovranno raggiungere nuove competenze:
– Cittadinanza, territorio e valori storico – artistici;
– Orientamento e autoimprenditorialità;
– Sicurezza;
– Ambiente e salute;
– Tecnologie dell’ informazione e della comunicazione;
– Lingue straniere.
“La nostra volontà – spiega Gianni Rossoni, vice presidente della Regione e assessore all’ Istruzione, Formazione e Lavoro (nella foto) – è quella di coniugare la formazione europea del cittadino con la dimensione dell’ identità e della tradizione del territorio in cui vive. Entrambi sono fattori essenziali per l’arricchimento del profilo formativo dell’ allievo. Una particolare sottolineatura concerne il tema dell’ imprenditorialità e della cultura d’ impresa, come tratto tipico della cultura lombarda.
Evidente anche l’ attenzione all’ evento e alle tematiche dell’ Expo 2015, con specifico riferimento all’ educazione alimentare nel più ampio contesto dell’ educazione alla salute (Ambiente e salute).
“Naturalmente – prosegue Rossoni – l’ elaborazione di questi Indirizzi è avvenuta coinvolgendo il mondo della scuola lombarda: associazioni professionali dei docenti e dei dirigenti, associazioni delle istituzioni scolastiche, parti sociali, associazioni dei genitori e delle scuole libere”.