Manovra estiva. Il decreto anticrisi è diventato legge

di isayblog4 21 views0

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Il Senato ha convertito definitivamente in legge il decreto anticrisi con 166 voti a favore, 109 contro e nessun astenuto. Il governo ha varato il nuovo decreto che contiene le correzioni al testo su Corte dei Conti, ministero dell’ Ambiente e scudo fiscale.

La tassa sull’ oro resta invece confermata: il prelievo del 6% sulle plusvalenze (cioè sul ricavato) delle riserve auree della Banca d’ Italia e degli altri istituti di credito è ancora lì, nonostante le obiezioni di Palazzo Koch e i dubbi di Giorgio Napolitano.

Tuttavia, subito dopo la conclusione del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi ha fatto alcune precisazioni riguardo alla norma: il prelievo si potrà eseguire solo con il parere favorevole della Banca Centrale Europea e l’ assenso di Bankitalia. Altrimenti la norma non potrà essere applicata. Dunque non ci sarà nessun prelievo forzoso sull’ oro conservato nel caveau di Via Nazionale.

“È evidente – dice il presidente del Consiglio – che, nella lettera e nello spirito, la norma è pienamente rispettosa dell’ indipendenza istituzionale e finanziaria della Banca d’ Italia e del tutto coerente con i principi del Trattato e del sistema europeo delle Banche Centrali”.

Berlusconi ritiene di aver così disinnescato la grana aurea, scoppiata soprattutto dopo l’ affondo del ministro Tremonti al Senato sull’ oro che è del popolo italiano, dei contribuenti (dunque tassabile), mitigata dall’ assicurazione che il governo avrebbe rispettato l’ architettura costituzionale e l’ eurosistema.

In tal modo ha sopito i timori di Bankitalia di un attacco alla propria indipendenza veicolato attraverso la sforbiciata alle risorse auree, e quelli dell’ Europa, che non vuole che la politica economica dei governi sia finanziata dalle banche centrali.

Le correzioni apportate dal governo al decreto anticrisi avranno degli effetti positivi: il ministero dell’ Ambiente ora sarà chiamato a esprimere il suo parere sulla costruzione di nuove centrali energetiche di concerto con gli altri ministeri del settore; mitigano la stretta sulla Corte dei Conti rendendo possibili le indagini del pm sul danno erariale se c’ è una specifica e concreta notizia di danno; eliminano lo scudo fiscale per chi è già sotto processo per esportazione illecita di capitali.

I due decreti (quello anticrisi e quello con le correzioni) arriveranno simultaneamente sul tavolo di Giorgio Napolitano tra oggi e domani: il capo dello Stato valuterà correzioni e chiarimenti che aveva richiesto e poi li firmerà uno di seguito all’ altro (il primo per la promulgazione, il secondo per l’ autorizzazione) in modo che le parti da modificare non vadano in vigore nemmeno per un istante.

Da parte dell’ opposizione un crescendo di polemiche. Un senatore dell’ Idv, Stefano Pedica, è entrato in aula con una t – shirt bianca con su scritto Giorgio non firmare. Tutto il gruppo dei dipietristi ha chiesto a Napolitano di non promulgare il decreto. “L’ iter di questo provvedimento – ha commentato la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro – si conclude in maniera ridicola e rocambolesca”, visto che il decreto, dopo due voti di fiducia, è stato immediatamente modificato.

Soddisfatta, invece, la maggioranza: “Il governo oggi ha dato una risposta pronta ed efficace alle richieste delle famiglie, a quella delle piccole e medie imprese che formano il tessuto produttivo del Paese e alle esigenze di nuove infrastrutture per il Meridione”, ha detto il sottosegretario Paolo Bonaiuti.

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