“Una giornata storica che dimostra che i nostri sforzi sono stati premiati e le promesse mantenute”. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, esprime così la sua soddisfazione durante la cerimonia di avvio dei cantieri della Brebemi, 62 km di autostrada da Brescia a Milano, la prima totalmente in Project Financing in Europa (1,6 miliardi), che sarà aperta al traffico nel 2012.
Alla presenza del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dei ministri Altero Matteoli e Umberto Bossi, del presidente di Brebemi Francesco Bettoni, del presidente di BancaIntesa, Giovanni Bazoli, del presidente Anas, Pietro Ciucci, dell’ad di Cal, Antonio Rognoni, del sindaco di Milano, Letizia Moratti, e dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, Formigoni ricorda il fondamentale lavoro di governance e di regia svolto dalla Regione basato sul partenariato con gli enti locali e i soggetti sociali ed economici del territorio, culminato in un fondamentale Accordo di programma, che ha consentito di dirimere conflitti e trovare soluzioni condivise.
Così come fondamentale è stata l’ istituzione della CAL, Concessioni autostradali lombarde, per velocizzare i tempi e stabilire costi certi e scadenze certe. Sottolinea, il presidente lombardo, i vantaggi che l’ opera (non una semplice autostrada ma un sistema, straordinariamente moderno ed ecologico) porterà al territorio e alla sua economia. Innanzitutto come messaggio di fiducia in un momento di crisi economica.
“Studi recenti – ricorda Formigoni – indicano che quest’ opera avrà una ricaduta occupazionale nei prossimi anni calcolabile in 30.000 posti di lavoro e in un incremento del Pil regionale pari a 260 milioni”. Senza sottovalutare i vantaggi per la viabilità, per l’ ambiente e per la riduzione dell’ inquinamento atmosferico.
Ma per Formigoni l’ esperienza di Brebemi insegna e chiede anche altro. Insegna che i percorsi burocratici sono troppo complessi e anacronistici e che si sono persi per questo due anni e mezzo: un anno di procedure statali italiane e un anno e mezzo di procedure di infrazione (improvvida e inutile l’ ha definita il presidente Bettoni) poi archiviate, in sede europea.
Da qui le proposte di Formigoni: “Niente più approvazione in sede Cipe di un’ opera totalmente regionale e totalmente autofinanziata, mai più una VIA o una VAS con istruttoria ministeriali ma solo regionale per un’opera che è interamente regionale”. Per non dire dell’ inspiegabile lungaggine dei tempi per cui una semplice registrazione alla Corte dei Conti è avvenuta solo ieri.
E ancora. “L’ Italia dovrebbe porre in atto nella Commissione europea – suggerisce Formigoni al capo del Governo – una iniziativa per impedire le procedure di infrazione su ricorsi palesemente infondati, perché manifestamente infondato e mosso da puri intenti ideologici era il ricorso contro la Brebemi per cui la UE ci ha fatto perdere ben 17 mesi”.
“Sono tutte linee – ha sottolineato Formigoni – contenute nella legge regionale sulle infrastrutture che il precedente Governo ha impugnato. Mi auguro che con questo Governo di arrivi presto al via libera. E si arrivi anche a una nuova Intesa di programma quadro per le infrastrutture, rinnovando quella del 2003, e a sviluppare col Governo una legge obiettivo regionale”.
Non un’ opera nata dal caso, frutto di un lavoro di solisti, ma figlia della libertà di fare, che è l’ unica cosa che abbiamo chiesto al Governo. Non soldi, visto che la Brebemi si autofinanzia, ma, appunto, la possibilità di fare. Così l’ assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, ha espresso la propria soddisfazione per l’ inaugurazione dei cantieri della Brebemi, unendosi peraltro ai ringraziamenti rivolti dal presidente Formigoni al Governo e al Cipe per la conclusione dell’ iter di approvazione di questa grande opera.
“Merito va dato anche a CAL (Concessioni Autostradali Lombarde), che ha consentito di ridurre i tempi di almeno un anno – ha aggiunto Cattaneo – realizzando nei fatti il federalismo infrastrutturale. E grande importanza ha avuto anche la costruzione del consenso che si è potuto creare attraverso lo strumento dell’ Accordo di programma, i cui incontri hanno occupato oltre 200 ore di lavoro con gli enti locali”.