Seconda puntata delle registrazioni D’ Addario – Berlusconi. Sul sito dell’ Espresso sono infatti state pubblicati altri quattro audio realizzati, si legge, «dalla escort sugli incontri con Berlusconi a Palazzo Grazioli”. In particolare, tre sarebbero conversazioni tra la donna barese e il presidente del Consiglio, relativi a incontri di metà ottobre e alla mattina del 5 novembre 2008. Un’ altra registrazione, invece, avrebbe come protagonisti la stessa D’ Addario e Giampaolo Tarantini.
Sullo sfondo intanto infuria la polemica sulla violazione degli atti segreti di indagine. La procura di Bari si difende. Il procuratore Marzano fa sapere che si tratta di materiale informatico che Patrizia D’ Addario ha consegnato, a seguito delle dichiarazioni rese al pubblico ministero ed alla polizia giudiziaria.
Materiale ritualmente acquisito e adeguatamente custodito in plichi sigillati collocati in una cassaforte blindata di questo ufficio. “La pubblicazione – sostiene il procuratore – di conversazioni asseritamente registrate non è pertanto riferibile in modo alcuno agli uffici di Procura, che non hanno ancora proceduto all’ apertura dei plichi sigillati, all’ ascolto ed alla riproduzione del contenuto del suddetto materiale”.
S’ infiamma anche lo scontro politico. Il Pd attacca Berlusconi sostenendo che “la versione dei fatti data dal premier è stata smentita di nuovo da questi nastri” e pertanto il premier “adesso avrebbe l’ elementare dovere di chiarire davanti all’ opinione pubblica senza esagerare con le polemiche verso i giornali che fanno solo il loro lavoro” spiega Gentiloni.
Quanto alla smentita fatta dal legale del premier Niccolò Ghedini sull’ autenticità dei nastri, il responsabile comunicazione del Pd osserva: “Non so su quali basi Ghedini dice che è tutto inventato, ma se lo è dimostri che quei nastri sono falsi, a me non sembra lo siano”. Il Pdl fa quadrato intorno al premier.
Per il vicepresidente dei senatori Quagliariello “dobbiamo decidere se vogliamo una politica fatta dal buco della serratura o se, invece, non la vogliamo e, in tal caso, bisogna intervenire” con una legge. Anche Gaetano Pecorella, deputato del Pdl, critica la pubblicazione delle conversazioni perché si tratta o di registrazioni false e di conseguenza frutto di una regia politica, o di registrazioni vere e perciò di una interferenza illecita nella vita privata.
Intanto riesplode anche la polemica sul Tg1. Sul direttore Minzolini apre il fuoco il capogruppo dell’ Italia dei Valori in commissione di Vigilanza Pancho Pardi: “È dalla voce dell’ oplita del tg 1 di questa mattina che finalmente gli italiani sono stati raggiunti dalla notizia della pubblicazione delle intercettazioni che inchiodano il Premier alle sue responsabilità”.
“Sfortunatamente, il servizio mancava di tutti gli elementi necessari a capire di cosa si parlasse: settimo servizio, si parla di polemiche tra maggioranza e opposizione dopo la pubblicazione di colloqui telefonici tra premier, Patrizia d’ Addario e l’ imprenditore Tarantini. Poi, i commenti di Gentiloni e Ghedini”.
E anche il Pd alza la voce. “Ci risiamo. Ancora una volta i principali telegiornali, con la sola eccezione del Tg3, scelgono di ignorare una delle notizie principali della giornata, e cioè la pubblicazione dei file audio che testimoniano gli incontri del premier Berlusconi con la escort barese Patrizia D’ Addario” dichiara Vincenzo Vita, esponente del Partito Democratico in commissione di Vigilanza, secondo cui “c’ è un solo modo per definire questo comportamento (ancora più grave perché proviene anche da testate del servizio pubblico): censura di regime”.