Sono circa quattro milioni gli immigrati che vivono in affitto in Italia e l’ 85% ha un contratto non registrato o registrato per una cifra inferiore a quella versata: l’ imposta annualmente evasa supera il miliardo di euro. È questo il risultato di un’ indagine svolta su un campione di 1.000 famiglie straniere svolta dal Sunia, il Sindacato nazionale degli inquilini e degli assegnatari.
Il 70% ha un reddito inferiore a 15.000 euro annui, l’ 80% vive in coabitazione con uno o più nuclei familiari, spesso in condizione di sovraffollamento, a volte estremo, in abitazioni spesso carenti di servizi, in stabili fatiscenti. La casa dunque è un problema sempre più difficile da affrontare per i circa 1.300.000 nuclei familiari stranieri che vivono in Italia, nuclei che si rivolgono per la quasi totalità al mercato dell’ affitto.
Nell’ 85% dei casi il contratto non è registrato o lo è per una cifra inferiore (nel 90% un terzo della cifra reale), i canoni inoltre sono maggiorati rispetto a quelli ordinari del 30 – 50% con la giustificazione dei rischi che il locatore corre ospitando irregolari, anche considerando la stretta imposta dal pacchetto sicurezza.
Tre le violazioni più comuni: contratti in assoluto nero, contratti di tipo libero non registrati senza limite di canone, contratti transitori irregolari con canone non agevolato intestati a terzi, modalità irregolari di accollo sugli inquilini delle spese condominiali, alloggi precari privi di dotazioni minime impiantistiche.
Si parla di circa 600.000 abitazioni, parte di un mercato sommerso che sfugge a ogni controllo: tra affitti in nero o contratti registrati per cifre inferiori a quelle pagate, nel settore abitativo relativo agli stranieri il Sunia stima che circa 3,5 miliardi di euro imponibili ogni anno sfuggano al fisco per un’ imposta corrispondente evasa superiore al miliardo di euro, più di quanto stanziato una tantum per il piano casa dalla legge 133 / 2008, fondi che peraltro sono stati bloccati e giacciono inutilizzati.
Dallo studio è emerso che gli immigrati continuano a dover subire molte discriminazioni: da quella che si basa sui pregiudizi, per cui i proprietari rifiutano di affittare a stranieri, alla speculazione per cui si affitta a immigrati ma con prezzi maggiorati, alla richiesta di garanzie aggiuntive al momento della stipula del contratto quali un numero di mensilità anticipate superiore all’ ordinario, la firma di un garante di cittadinanza italiana o l’ attivazione di una fidejussione bancaria.