Le prospettive legate alla crisi restano caratterizzate da profonda incertezza, in particolare le imprese medio – piccole potrebbero correre “rischi di asfissia finanziaria”. È questo l’ allarme lanciato oggi dal presidente della Consob, Lamberto Cardia, durante l’ incontro con il mercato finanziario.
“Le prospettive restano oggi caratterizzate da profonda incertezza – ha detto – i soggetti più deboli, sia nel mondo delle imprese che tra gli investitori, sono esposti a rischi maggiori. In particolare solo le imprese di grandi dimensioni riescono a reperire mezzi finanziari senza gravi difficoltà, mentre gran parte delle imprese medio – piccole trova difficoltà e potrebbe correre rischi di asfissia finanziaria. Si sta interrompendo un processo di ristrutturazione industriale del settore che negli anni scorsi aveva cominciato a produrre risultati incoraggianti in termini di produttività e competitività internazionale”.
“Nuove regole possono non essere sufficienti – ha aggiunto Cardia – se non si accompagnano allo sviluppo di nuovi modelli e pratiche di vigilanza, coerenti con la dimensione sopranazionale dei soggetti coinvolti. La riforma della vigilanza avviata con la proposta del gruppo De Larosiere sta raccogliendo consenso crescente la crisi può trasformarsi in un’ opportunità. Lo slancio riformatore – aggiunge – non deve affievolirsi ai primi segnali di ripresa, serve una volontà politica forte e condivisa per evitare che riemergano atteggiamenti conservatori o che un’ armonizzazione limitata al contenuto tecnico delle regole possa fornire un alibi per continuare di fatto a perseguire interessi di parte”. A questo proposito segnali incoraggianti sono giunti dalle dichiarazioni approvate al G8 a L’ Aquila.
Cardia ha poi affrontato il tema della regolamentazione delle vendite allo scoperto, per cui è necessario trovare un punto di equilibrio, con l’ obiettivo di salvaguardare l’ integrità dei mercati senza compromettere la liquidità e l’ efficienza dei meccanismi di formazione dei prezzi. Cardia ha ricordato che entro il 31 luglio, alla scadenza del provvedimento attualmente in vigore in Italia, la Consob si pronuncerà sulla base degli elementi di conoscenza e di riflessione che potranno emergere anche dall’ evoluzione della disciplina negli altri principali paesi. La Consob ha infine avviato a giugno accertamenti ispettivi nei confronti di cinque grandi gruppi bancari, relativamente all’ applicazione della direttiva Mifid sulla prestazione dei servizi di investimento. Gli accertamenti sono finalizzati alla verifica delle concrete modalità di attuazione dei principi di correttezza comportamentale.