Si è tenuto a Roma il primo convegno dedicato alla nuova regolamentazione del mercato della mediazione creditizia, nel corso del quale sono stati illustrati e approfonditi gli impatti del decreto legge 2320 – bis – B (Art 33), approvato in via definitiva dal Parlamento.
Organizzata da Assomea, associazione che si fa portavoce dei principali operatori nel comparto della mediazione creditizia e degli agenti in attività finanziarie, la tavola rotonda ha analizzato e chiarito i punti chiave previsti dal nuovo regolamento, che consentirà una maggiore professionalità del settore, a tutela di banche e consumatori. Sono intervenuti Eustacchio Allegretti, presidente di Assomea, Enrico Quadri, vicepresidente di Assomea, Fabio Picciolini, segretario generale di Adiconsum e Andrea Ciani, segretario generale di Assocred.
Obiettivo di questo primo incontro è creare informazione e contribuire ad accelerare i processi che porteranno all’ applicazione pratica della nuova delega di legge, consentendo così al mercato di crescere in trasparenza, professionalità e valore creato.
“Uno degli aspetti più importanti della legge prescrive per i mediatori creditizi obblighi di trasparenza sulle commissioni, oltre che l’ adozione dI una forma giuridica societaria per l’ esercizio dell’ attività adeguatamente capitalizzata – spiega Eustacchio Allegretti, Presidente di Assomea – Lo stanziamento di un capitale minimo per accedere alla professione significa migliorare il mercato, premiando la serietà a scapito di una inesperienza diffusa che spesso abbiamo osservato in questo settore”.
Il testo approvato in via definitiva dal Parlamento prevede, inoltre, l’ istituzione di un organismo associativo incaricato di provvedere alla tenuta dell’ elenco dei soggetti abilitati, disciplinato dal Ministero dell’ Economia e delle Finanze e sottoposto alla vigilanza della Banca d’ Italia, a maggior tutela dei cittadini e della categoria professionale.
All’ interno della legge è sottolineata, infatti, la necessità di stabilire condizioni e requisiti di esperienza effettiva più stringenti, attraverso un serio e verificabile percorso formativo, oltre la copertura dell’ eventuale responsabilità professionale attraverso polizza assicurativa per danni, facendo sì che l’ esercizio della professione di mediatore creditizio sia incompatibile con l’ iscrizione in altri ruoli professionali.
In questo modo sarà possibile evitare quei conflitti di interesse che in passato hanno contribuito a inquinare il mercato in Italia.
“Spero che la nuova legge possa senza ombra garantire prima di tutto trasparenza, quella che, a mio giudizio, è una condicio sine qua non per l’ esercizio di tali attività – commenta Andrea Ronchi, Ministro per le Politiche Europee – servono tutele in grado di produrre effetti benefici non solo per i consumatori finali dei prodotti finanziari ma in primis per gli operatori stessi e per le banche. Un salto di qualità che ci consentirebbe, specie in un momento come questo in cui la crisi ha portato i cittadini e gli investitori a demonizzare la finanza e il suo indotto, di dare un contributo serio a una crescita sana del mercato”.
È noto “il fatto che la mediazione creditizia svolge una funzione molto importante nei mercati contemporanei, in quanto, nel facilitare l’ incontro tra la domanda e l’ offerta di credito, contribuisce a creare le basi per il rilancio dell’ attività produttiva e dei consumi, riferisce Luigi Casero, Sottosegretario di Stato all’ Economia e alle Finanze.
“Porre al centro il cittadino – consumatore vuol dire stabilire meccanismi automatici di controllo e responsabilizzazione che hanno effetti positivi sul mercato. Il lavoro di mediazione creditizia, dunque, deve essere regolamentato in modo tale da garantire efficienza e rigore. Occorre, in particolare, combattere contro la concorrenza sleale di chi non è titolato a svolgere una così delicata funzione”.