“Fare qualcosa per colf e badanti è indispensabile, si tratta di vedere tecnicamente come. Ma il governo ci sta lavorando”. Giovanardi torna sulla regolarizzazione delle assistenti domestiche, e incassa l’appoggio di molti esponenti del Pdl. La Lega, invece, continua il muro contro muro, e Bossi non risparmia una frecciata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio: “Lui ha sempre chiesto queste cose…, sospetto che gli piacciono le badanti dell’ est..”.
La Russa, invece, propone un distinguo. La separazione delle carriere fra badanti e colf. “Regolarizziamo solo le badanti, alle colf ci pensiamo dopo”. Per il ministro della Difesa alla base di tutto “c’ è un problema morale per le famiglie che vedrebbero sottrarsi degli aiuti importanti. La nostra proposta – spiega La Russa – è restringere il campo alle badanti e non alle colf. Le badanti sono quelle che hanno già in corso un rapporto, anche se in nero, e che sono utili per anziani e persone portatrici di handicap…Un milione di badanti, metà irregolari, assistono gli anziani”.
Il coordinatore del Pdl spiega così la sua proposta. “Diamo l’ incarico – dice – ai prefetti per vedere di verificare se c’ è la possibilità di regolarizzare solo le badanti, potrebbero fare dei controlli efficaci in modo che gli abusi diventino fisiologici”. E le colf? “Per le colf – spiega il ministro – non c’ è urgenza. Vedremo cosa fare, ma per loro non credo che sia possibile una regolarizzazione …”.
Gasparri, invece, suggerisce che “si potrebbero utilizzare i decreti sui flussi, previsti dalla legge Fini – Bossi. Sono i decreti con i quali ogni anno il governo stabilisce quanti possono entrare nel nostro Paese in base a previsioni sul mercato del lavoro”. Ma la situazione, all’ interno del governo, non è lineare. “Io dico – spiega Bossi – che dobbiamo stare attenti perché si tratta di milioni di persone e la gente non è tutta d’ accordo…”. L’ unica certezza, per ora, è che non si arriverà ad una sanatoria, ma pure che “nessuna badante di nessun paese straniero andrà in galera” come spiega Frattini. La legge penale, infatti, non è retroattiva.