Estero. In Iran il governo smorza la polemica con Londra e libera cinque degli arrestati

di isayblog4 20 views0

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L’ Iran ha dato ieri l’ impressione di volere smorzare i toni dello scontro diplomatico in atto con la Gran Bretagna, dopo gli arresti, avvenuti venerdì, dell’ intero staff iraniano dell’ ambasciata britannica a Teheran. Cinque dei nove arrestati, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Hassan Qashqavi, sono stati rilasciati.

Il ministro degli Esteri iraniano Manuchehr Mottaki (nella foto) e quello britannico David Miliband hanno avuto nelle ultime ore una conversazione telefonica, ha aggiunto il portavoce, assicurando che il governo della Repubblica islamica non ha in programma la chiusura di alcuna ambasciata europea a Teheran la riduzione del livello delle relazioni diplomatiche, nemmeno con Londra.

Gli arresti sono seguiti di una settimana all’ espulsione di due diplomatici britannici a Teheran, con l’ immediata ritorsione della Gran Bretagna, che ha espulso due diplomatici iraniani. Mottaki aveva accusato Londra di avere ordito un complotto contro le elezioni in Iran, fomentando tra l’ altro i disordini che ne sono seguiti.

Anche Ahmadinejad lancia segnali di distensione. Il presidente iraniano, pur condannando quello che ha definito il baccano e la propaganda fatto dai media stranieri sulla morte di Neda Aqa – Soltan, ha chiesto alla magistratura un’ inchiesta per trovare i colpevoli, affermando che si tratta di un episodio sospetto.

Arash Hejazi, un medico tra le cui braccia la giovane è morta, durante la repressione di una manifestazione del 20 giugno a Teheran, ha detto in un’ intervista alla Bbc che a sparare fu un miliziano islamico Basiji. Ma da allora le autorità iraniane hanno dato una serie di spiegazioni diverse, scagionando le forze di sicurezza. Mentre l’ ambasciatore iraniano in Messico, Mohammad Hassan Ghadiri, ha detto che dietro la morte della giovane c’ è la Cia.

Il Consiglio dei Guardiani, che ha il compito di sovrintendere alla regolarità delle elezioni presidenziali, da cui è uscito rieletto Mahmud Ahmadinejad, ha intanto fatto sapere di avere cominciato il riconteggio del 10 per cento dei voti, che si dovrebbe concludere entro oggi. Il portavoce, Abbas Ali Katkhodai, ha detto che non sono emersi risultati chiari da un incontro tra il Consiglio e un rappresentante del candidato moderato Mir Hossein Mussavi, che aveva posto delle condizioni per cooperare all’operazione e così rinunciare alla richiesta di annullamento della consultazione.

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