Credo che questa volta tocchi a noi. Non faccio scommesse, come sempre siamo leali». Silvio Berlusconi arriva al vertice del Ppe per cercare di strappare il sostegno alla candidatura italiana alla guida del parlamento Europeo. In lizza ci sono l’ italiano Mario Mauro e il polacco Jerzy Busek. “La nostra, spiega il premier arrivando al vertice del Ppe, è una candidatura che mettiamo sul tavolo. Mauro è stimato e l’ Italia è un socio fondatore dell’ Europa. L’ Italia non ha la presidenza del parlamento europeo dal 1979.
Il presidente del Consiglio ha cercato ieri di far pesare anche il risultato anche alle europee: “Il nostro partito è quello che ha avuto il maggior numero di voti, più della Germania e di tutti gli altri paesi. L’ Italia è il paese più europeista e c’ è stata infatti la maggiore affluenza alle urne di tutta Europa con il 67% mentre la Polonia è il terzultimo paese con il 24,5% ovvero è andato a votare solo un polacco su quattro”.
Altro fattore che dovrebbe, a parere del premier, far pesare la posizione italiana è il comportamento avuto dal nostro Paese in tutti questi anni in Europa: “Abbiamo sempre sostenuto i candidati francesi e spagnoli alla presidenza del gruppo e del parlamento, ha ricordato, questa volta tocca a noi”.
Nessuna imposizione: “La nostra – ha spiegato ancora il cavaliere – è una posizione aperta perché poi ci sono tante altre nomine. Cercheremo di far valere la nostra proposta, ma c’ è anche la partita del capogruppo del Ppe, del futuro ministro degli esteri. Quindi – ha concluso Berlusconi – non è una posizione che vuole mettere veti o di forza, ma di chi vuole cercare i più ampi consensi”.
Il presidente del Consiglio, a una domanda sulla possibile riconferma di Josè Manuel Durao Barroso come presidente della commissione Ue, non si è sbilanciato: “Wait and see”, ha risposto. Berlusconi non ha nemmeno voluto azzardare previsioni sul fatto che la nomina arrivi a luglio o più in là: “Questo non lo so, poi vedremo”, ha detto.