Economia. Nuovo record del debito pubblico italiano, in calo le entrate tributarie

di isayblog4 15 views0

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Questa la situazione del nostro paese indicata dalla Banca d’ Italia. Il deficit è salito in valore assoluto a 1.750,4 miliardi di euro, aumenta soprattutto quello delle Regioni. Il gettito fiscale, invece, perde 3,9 miliardi. I consumatori: “83.000 euro sulle spalle di ogni famiglia”.

Ad aprile il debito pubblico è salito in valore assoluto a 1.750,4 miliardi di euro. Una forte accelerazione si sta registrando, in realtà, dall’ inizio del 2009: il tradizionale trend crescente dei primi mesi ha visto quest’ anno lo stock del debito salire del 5,3% rispetto ai 1.662,6 miliardi registrati alla fine del 2008. Il balzo maggiore si era registrato tra febbraio e marzo (quando si è passati da 1.707,1 a 1.741 miliardi), ma aprile ha comunque segnato una crescita di ulteriori 9 miliardi (+0,5% rispetto al mese precedente).

La dinamica crescente è dovuta soprattutto ai conti delle amministrazioni centrali, ma anche le amministrazioni locali hanno visto lievitare il proprio debito. A livello centrale il debito è salito da 1.637,8 a 1.647,1 miliardi mentre le amministrazioni locali hanno contribuito con un miliardo, passando da 128,6 a 129,6 miliardi. Dopo aver segnato un calo a marzo, dunque, le amministrazioni locali tornano a perdere denaro.

A salire è in particolare il debito pubblico delle Regioni, che passa dai 41,6 miliardi di marzo ai 42,6 miliardi di aprile. Cresce anche il debito dei comuni, seppure in maniera contenuta, e sale da 48,2 a 48,7 miliardi mentre sostanzialmente stabile è quello delle province che si attesta attorno ai 9,2 miliardi.

Il bollettino statistico di Bankitalia, però, fornisce un altro dato assai preoccupante. Nei primi 4 mesi dell’ anno, infatti, sono in netto calo le entrate tributarie. Il gettito si attesta a 106,8 miliardi e lascia sul terreno 3,9 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2008. La contrazione del gettito, al netto dei fondi speciali della riscossione, è del 3,5% e segna un rallentamento rispetto a quello del 4,8% dei primi tre mesi dell’ anno.

Questi dati, tra l’ altro, vengono diffusi proprio nel giorno in cui l’ Agenzia delle entrate annuncia un giro di vite sulle compensazioni indebite di imposta, con la creazione della prima task force dedicata a contrastare l’ uso illecito delle compensazioni. Il direttore dell’ Agenzia Attilio Befera è deciso a stroncare questo fenomeno, con l’obiettivo di recuperare circa un miliardo per le casse dello Stato. “La stretta dell’Agenzia – secondo Befera – punta a mettere fine all’ utilizzo delle compensazioni in maniera patologica, come se fossero un bancomat, e combattere le frodi più complesse attraverso l’ analisi di posizioni ad alto rischio”.

Alla luce di questi dati, il debito italiano secondo le associazioni dei consumatori pesa per ben 83.000 euro sulle spalle di ogni famiglia, 29.166 euro che gravano su ognuno dei 60 milioni di abitanti (neonati compresi). Secondo i presidenti di Adusbef, Elio Lannutti, e di Federconsumatori, Rosario Trefiletti il debito poteva essere ridotto utilizzando le dismissioni di oro e riserve della Banca d’ Italia (circa 67 miliardi di euro) come hanno fatto tutti i Paesi dell’ area euro ed attuando politiche economiche di dismissioni dell’ enorme patrimonio del demanio, neppure ben censito.

Le due associazioni nella nota criticano il governo, che adotta politiche economiche errate concentrate sui veri e propri regali a banche, assicurazioni ed altri monopolisti, facendo aumentare, in un solo anno, il debito pubblico di ben 89 miliardi di euro, ossia 4 manovre finanziarie, con un gravame ulteriore di 148 euro ad abitante, di ben 424 euro a famiglia, invece di adottare azioni concrete di contenimento e di contrasto alla crescita del disavanzo statale e delle pubbliche amministrazioni, passati dal 4,25 all’ 1%, nonostante i tassi in discesa da parte della Banca Centrale Europea.

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