Il mondo di oggi è “avvelenato» oltre che da un inquinamento atmosferico anche da un inquinamento morale che offusca le menti e i cuori, “con immagini che spettacolarizzano il piacere, la violenza o il disprezzo per l’ uomo e la donna”. Questo è quanto ha rimarcato papa Benedetto XVI durante la messa di Pentecoste, festività che ricorda la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli, celebrata nella Basilica di San Pietro.
“Quello che è l’ aria per la vita biologica – ha spiegato il Santo Padre – lo è lo Spirito Santo per la vita spirituale e così come esiste un inquinamento atmosferico, che avvelena l’ ambiente e gli esseri viventi, allo stesso modo esiste un inquinamento del cuore e dello spirito, che mortifica ed avvelena l’ esistenza spirituale”.
“Allo stesso modo in cui non bisogna assuefarsi ai veleni dell’aria, e per questo l’ impegno ecologico rappresenta oggi una priorità – ha sottolineato ancora Benedetto XVI – altrettanto si dovrebbe fare per ciò che corrompe lo spirito”.
Il pontefice ha poi proseguito con una triste constatazione sottolineando che, al contrario, “a tanti prodotti inquinanti la mente e il cuore che circolano nelle nostre società – ad esempio immagini che spettacolarizzano il piacere, la violenza o il disprezzo per l’ uomo e la donna – ci si abitui senza difficoltà”.
“Anche questo è libertà, si dice – ha poi concluso – ma lo si dice senza riconoscere che tutto ciò inquina, intossica l’ animo soprattutto delle nuove generazioni e finisce poi per condizionarne la stessa libertà”.