“Nella magistratura italiana ci sono grumi eversivi. E, anche per questo, io non lascerò la politica fino a che non ci sarà la separazione delle carriera tra pm e giudici”. Il presidente del Consiglio Berlusconi riapre la polemica sulla giustizia intervenendo all’ assemblea di Confesercenti e puntando il dito contro le “toghe rosse”.
Le parole del premier sono state accompagnate da parecchi fischi, ma anche da applausi. “Pensate – ha aggiunto – che qualcuno dice a me fatti processare ma io sono il campione degli imputati. La Guardia di Finanza – ricorda – ha compiuto 587 visite alle mie aziende, e ho affrontato 2567 udienze in cui mi sono dovuto difendere, 9 in una sola settimana. Quando mi hanno detto di governare il Paese io ho posto la condizione che questa magistratura, che prima delle scadenze elettorali è intervenuta sempre, non potesse perseguirmi: non devo subire le aggressioni delle toghe rosse” rincara Berlusconi, suscitando nuovi fischi da una parte della platea.
Ma il premier non demorde e sfida i contestatori: “Domani i giornali diranno che mi avete fischiato, ma siete pochi, siete percentualmente irrilevanti. Io ho le spalle larghe, non ho paura di essere contestato, perché mi rafforzo nell’ idea di voler lavorare per il bene del Paese”. La replica di Berlusconi è immediata: “Siete in 4 o 5 a fischiare, siete percentualmente irrilevanti”.
I primi fischi, all’ inizio piuttosto isolati, sono partiti all’ indirizzo del premier dalla platea quando Berlusconi ha parlato di Alitalia. “Volevano vendere Alitalia ad Air France”, stava dicendo, quando dalla platea (ed in particolare dalla galleria dell’ auditorium) è partito qualche fischio, ma anche alcuni applausi. Il Cavaliere ha prontamente reagito sfidando i delegati contestatori: “Contestate pure, perché ho voglia…”, ha detto con un gesto della mano come per dire di essere pronto al confronto.
Il presidente del Consiglio ha quindi proseguito a parlare di Alitalia, trovando una platea via via sempre più tiepida ed incontrando nuovi isolati fischi. Solo quando ha detto che l’ obiettivo del governo è quello di raddoppiare il numero di turisti in Italia, dalla platea sono tornati gli applausi. Sostegno che, più o meno calorosamente, aveva accompagnato tutta la prima parte dell’ intervento del premier.
Ma la platea si è definitivamente divisa allorquando il presidente del Consiglio ha affrontato il tema della giustizia penale. Parlando di grumi eversivi dentro la magistratura, Berlusconi ha scatenato alcuni applausi, ma anche numerosi fischi. Difficile quantificare il numero di contestatori, ma ad un primo colpo d’ occhio meno della metà della platea applaudiva, un’ altra buona parte rimaneva in silenzio e altri ancora, forse una decina o più, fischiava. Anche il passaggio del premier che denunciava come lui stesso fosse il campione degli imputati avendo subito moltissimi processi, è stato salutato dalla platea con freddezza.
Il momento più contestato dell’ intervento è stato comunque quello relativo al lodo Alfano. Berlusconi stava spiegando di aver preteso l’ immunità per le più alte cariche dello Stato prima di candidarsi alle ultime elezioni contro l’ aggressione delle toghe rosse. In quel momento la platea si è nettamente divisa fra chi applaudiva, chi fischiava e chi urlava booh. Al premier che replicava con un “siete quattro o al massimo cinque che fischiate”, parte della platea ha risposto con altri fischi, tanto che lo stesso Cavaliere ha dovuto aggiungere: “Al massimo dieci o quindici”.
In ogni caso, ha sottolineato, “siete percentualmente irrilevanti”. Una frase che ha fatto scattare applausi e risate dalla sala. A quel punto, Berlusconi ha deciso di giocare l’ ultima carta, ribadendo davanti agli esercenti la sua volontà di fare in modo che i ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione cessino al più presto. Frase che piace alla platea che risponde con applausi.