Riforma del Parlamento. Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi: due opinioni a confronto

di isayblog4 15 views0

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Ancora una volta il presidente della Camera ribadisce il suo punto di vista: “È una questione che non si pone, dice a proposito della possibilità di fare proposte di legge di iniziativa popolare, come annunciato dal premier, e sostiene che la strada indicata da Berlusconi, anche nel caso di argomenti da lui citati (come la riduzione del numero dei parlamentari), non produce da sé il risultato auspicato.

“Una proposta di legge di iniziativa popolare – spiega infatti Fini – non sostituisce il Parlamento. È una delle modalità previste dai costituenti per l’ avvio dell’ iter legislativo. Chi può dare il via a una legge? I cittadini, i parlamentari o il governo. Ma è sempre il Parlamento che decide”.

E poco dopo anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, interviene sulla questione: “Ci sono sono tante altre riforme da fare, con un Parlamento più snello si potrebbe procedere a passo più veloce. Il governo in un anno ha già riformato la scuola, ha tagliato migliaia di leggi inutili, ridotto sprechi e lentezze burocratiche, ha avviato un’ autentica rivoluzione nella pubblica amministrazione”.

Ma sulla distanza che sembra esserci tra il premier e il presidente della Camera interviene anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. “Certo il Parlamento non è inutile – dichiara – noi non vogliamo costringere ad appoggiare o approvare una legge, ma vorremmo che entro un certo numero di mesi il Parlamento potesse decidere o sì o no. Sono convinto che questo è un obiettivo condiviso non solo da Berlusconi ma anche da Fini”.

Molto diverso il punto di vista del leader dell’ Udc, Pier Ferdinando Casini, che sfida il premier: “Berlusconi ieri ha spiegato che 100 parlamentari bastano, noi lo invitiamo a passare dalle parole ai fatti: presenti un disegno di legge. Noi lo voteremo. Riduca a 100 i parlamentari, ma ho i miei dubbi che lo faccia, perché è la Lega che determina gli orientamenti del governo”.

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