Immigrazione. Roberto Maroni si rivolge all’ Europa: “Aiutateci di più”

di isayblog4 35 views0

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Il ministro dell’ Interno Roberto Maroni, nel corso della cerimonia di consegna alle autorità Libiche di tre motovedette per fare i pattugliamenti, conferma la linea dura del governo e si appella a Bruxelles: “L’ Italia è in prima linea nella lotta all’ immigrazione clandestina, noi investiamo le nostre risorse per proteggere anche i paesi europei, ma vogliamo che la Ue prenda decisioni che finora non ha preso e aiuti i paesi più esposti su questo fronte”.

Anche perché, aggiunge il ministro, la collaborazione internazionale è indispensabile per contrastare il traffico di essere umani. E noi – aggiunge Maroni – abbiamo l’ impegno morale, prima che il diritto, di contrastare l’ indegno traffico di esseri umani con ogni mezzo. Ciò non vuol dire chiudere le porte a chi scappa dalle guerre e dalla fame.

La prima notizia di ieri è che il governo ha incassato ben tre fiducie in un giorno solo, una per ogni maxiemendamento presentato alla Camera al ddl sicurezza; il dato politico è che in maggioranza si registrano ancora scintille tra il presidente della Camera Gianfranco Fini e il leader della Lega Umberto Bossi sul respingimento dei richiedenti asilo politico. Ma quando poi si tratta di presentarsi all’ appuntamento con l’ urna, la maggioranza avanza compatta.

Il presidente del Consiglio, alla Camera durante l’ ultimo voto della giornata, sorride soddisfatto. Eppure, ieri mattina la tensione nella coalizione di governo era alta. Fini, conversando con i cronisti, aveva infatti detto chiaro e tondo che l’ Onu non è in campagna elettorale, mentre in Italia ci sono eccessi propagandistici che sarebbe meglio evitare, soprattutto su una faccenda delicata come i richiedenti asilo politico e il loro respingimento.

“Bisogna evitare eccessi propagandistici, dice Fini. e la proposta del ministro dell’ Interno Roberto Maroni di di far verificare le richieste di asilo in Libia è un’ ipotesi tra le tante, non peregrina”. Insomma, un problema con i respingimenti c’ è e non è un problema di punti di vista: ci sono le norme di diritto internazionale. Esiste il problema del respingimento dei migranti ed esiste il diritto all’ asilo. Solo che va verificato. Se si verifica sul territorio nazionale esistono i Cie, se si verifica durante il trasferimento deve essere certo che sia fatto in modo esaustivo e completo”.

“Forse bisognerebbe pensare a istituire dei centri anche nei paesi notoriamente di transito, coinvolgendo le organizzazioni internazionali come l’ Onu e la Ue”, ha detto Fini con pacatezza. Ma le parole del presidente della Camera scatenano la replica della Lega. È proprio il Senatur Umberto Bossi a dire la sua: i richiedenti asilo? “Cominciamo a respingerli – ha affermato – e dopo si vedrà”. Poi, la risposta al presidente della Camera: “Se poi non fai propaganda quando sei sotto elezioni, quando la fai?”.

Scintille, appunto, che necessitano di un chiarimento immediato. Colloquio di una mezz’ ora nello studio del presidente della Camera tra i due (alla presenza del capogruppo del Carroccio Roberto Cota) e, al termine, lo stesso Bossi puntualizza che Fini è uomo di parola, lui la parola la mantiene. Del resto, il Senatur ha sempre riconosciuto che con Fini il rapporto è facile, se ti dà la parola la mantiene. Insomma… abbiamo parlato di cose alte, di come ci si comporta reciprocamente tra alleati.

Ma sul ddl sicurezza piovono anche le dure critiche dei vescovi. Secondo il direttore dell’ Ufficio per la pastorale degli immigrati della Cei, padre Gianromano Gnesotto, “il grande tema tenuto sotto silenzio del ddl sicurezza è il tema dell’ integrazione, mentre i suoi effetti sono nella direzione contraria a quella di una società che vuole essere integrata”.

Interpellato dall’ agenzia Ansa sul ddl in votazione alla Camera, l’ esponente della Cei spiega che questo pacchetto sicurezza non avrà gli effetti propri di una società che vuole essere integrata. “Il grande tema – insiste Gnesotto – che viene messo a lato da questo provvedimento è quello dell’ integrazione perché il pacchetto sicurezza non parla di questo e non avrà gli effetti propri di una società che vuole essere integrata”.

Sullo sfondo, il voto parlamentare sul ddl sicurezza, cavallo di battaglia della Lega e dell’ inquilino del Viminale, ultimamente sostenuto a spada tratta anche da palazzo Chigi: tre maxiemendamenti con tre voti di fiducia, passati senza intoppi. Berlusconi, paciere, uscendo da Montecitorio tira le somme. Le politiche adottate dal Governo italiano sui respingimenti dei clandestini, sancisce il premier sono in linea con le direttive Ue, col diritto internazionale, con la legge italiana. Tutto il resto sono cose…

Insomma, “c’ è un’agenzia dell’ Onu in Libia – aggiunge Berlusconi – chi vuole venire qui e chiedere di essere accolto perché ha i requisiti per essere considerato persona da accogliere si reca all’ agenzia dell’ Onu in Libia e lì avrà la ricezione del suo nome. E ricordiamoci che la Libia ha avuto negli ultimi tempi la presidenza del consiglio dell’ Onu per i diritti umani”.

Chiuso l’ incidente tra Fini e la Lega e risolta la formalità dei voti, a Montecitorio resta solo l’ opposizione, a recriminare per la fiducia posta dal governo al ddl e a presentare odg per “sfidare l’ esecutivo almeno ad un’ assunzione di responsabilità su temi che in commissione apparivano condivisi” e che sono usciti dal ddl a causa dei maxiemendamenti.

Laura Garavini, capogruppo del Pd in commissione Antimafia, annuncia infatti di aver convertito gli emendamenti dei Democratici in odg e spiega che “l’ aver posto la fiducia sul ddl impedisce all’ opposizione di votare a favore di quegli emendamenti, di cui è stata artefice. Mettendoci in una posizione assurda. Inoltre è assurdo che questo pacchetto sicurezza non venga utilizzato dal governo per inserire tutta una serie di aspetti determinanti nella lotta alla mafia, anche se nel testo ci sono alcuni elementi positivi. Noi comunque – conclude la democratica – saremo impegnati in prima fila al Senato perché queste proposte migliorative vengano inserite nel pacchetto sicurezza”.

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