La sfida decisiva per il futuro del pianeta sarà sul clima. Questo il messaggio che il principe Carlo d’ Inghilterra ha lanciato con il suo discorso alla conferenza sui cambiamenti climatici, tenutasi nella sala della Lupa di Montecitorio. “Non è esagerato affermare che ci troviamo in un momento significativo della storia – ha detto il principe di Galles – entro la fine di quest’ anno la famiglia delle nazioni del mondo dovrà concertare un modo per arrestare, o piuttosto invertire, la crescita delle emissioni di Co2”.
Analizzando i vari aspetti della questione climatica e ambientale il principe ha aggiunto “che all’ innalzamento del livello dei mari e al degrado delle acque dolci si sommeranno gli effetti di fenomeni climatici estremi, che apporteranno danni ai territori e avranno un impatto negativo sulle coltivazioni”. Proprio per questo, secondo Carlo d’ Inghilterra, “c’ è la necessità di un accordo sui cambiamenti climatici, che sia davvero globale, basato sulla fiducia ed equo”.
Per il principe di Galles in questo momento occorrono capacità di leadership e visione. “Mi auguro – ha concluso davanti al presidente della Camera – che Regno Unito e Italia possano incrociare di nuovo le loro storie con l’ obiettivo comune di allontanare il mondo dal disastro e portarlo verso un futuro equo, sicuro e sostenibile”.
Il principe, in apertura del suo discorso sul clima, ha ricordato anche il terremoto che il 6 aprile scorso ha colpito l’ Italia: “Le popolazioni de L’ Aquila e dei paesi vicini – ha affermato – continuano a essere presenti nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere”. Le parole del principe erano state precedute da quelle della terza carica dello Stato, che aveva definito Carlo d’ Inghilterra un alfiere di una autentica cultura ambientalista.
“Cultura ambientalista – ha precisato Fini – significa anche riqualificazione urbana, tutela del patrimonio architettonico. L’ ambiente non è soltanto nelle bellezze naturali, ma anche rispetto per le città. Infine, cultura ambientalista è anche qualità dell’ agro – alimentare e ciò che il principe Carlo fa nel rifiutare gli organismi geneticamente modificati è un elemento non soltanto di grande interesse, ma di ulteriore considerazione nei confronti della sua azione”.