Ricostruzione Abruzzo. Un “contributo obbligatorio” per i contribuenti ad alto reddito?

di isayblog4 25 views0

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Sembra sia obbligatorio un contributo dei contribuenti ricchi per raccogliere i fondi necessari alla ricostruzione in Abruzzo. Tra le valutazioni tecniche avviate in vista della messa a punto del decreto legge con gli interventi per la raccolta delle risorse, si starebbe, infatti, valutando anche la possibile introduzione di un prelievo aggiuntivo per i contribuenti ad alto reddito.

Dopo l’ emergenza terremotati, sull’ Abruzzo incombe ora la paura di infiltrazione mafiose sugli investimenti per la ricostruzione. È doveroso vigilare dice il presidente della Camera Gianfranco Fini, dopo l’ allarme del procuratore Grasso. “Credo che in qualsiasi parte d’ Italia, e per certi aspetti d’ Europa e del mondo – ha detto Fini – dove ci sono enormi investimenti c’ è il rischio di infiltrazioni mafiose o malavitose. È doveroso vigilare e non ho dubbi che le istituzioni saranno all’ altezza”.

Riguardo all’ idea lanciata da Grasso per la creazione di una white list delle imprese che si oppongono alle infiltrazioni criminali, Fini ha poi detto: “Tutte le proposte meritano attenzione”. Il presidente della Camera ha anche difeso la scelta di tenere un Consiglio dei ministri in Abruzzo la prossima settimana: “È un’ iniziativa di significato simbolico per dimostrare alle popolazioni che nonostante sia finita l’ emergenza non cessa l’ attenzione”.

Di parere opposto Dario Franceschini: il Cdm a L’ Aquila, secondo il leader del Pd, è un’ idea che sa molto di passerella. Ritengo più utile un ripensamento, un atteggiamento più sobrio. Ancora polemiche, intanto, sulla proposta di destinare parte del 5 per mille alla ricostruzione. Pierluigi Bersani la considera poco praticabile: sarebbe solo una guerra fra poveri, tra gli sfollati e quelli che li aiutano. Il responsabile economico del Pd esclude almeno per il momento la possibilità di una tantum preferendo invece innalzare la percentuale che gli italiani potrebbero versare dal 5 per mille all’ 8 per mille. “È fondamentale – conclude – concentrarsi su quello che c’ è da fare e farlo”.

Intanto un appello bipartisan firmato Lupi, Sposetti, Chiti e Gasparri definisce la proposta di Tremonti particolarmente insidiosa. Pronta la replica del titolare dell’ Economia: “È sembrato che fosse un modo per togliere al volontariato. Non si toglie nulla: si dà in più, una causale in più. Lo spirito del 5 per mille e tu destini un pezzo della tua imposta a una causa che ti sembra buona e giusta”, ha detto il ministro “a noi è sembrato che il terremoto dell’ Aquila fosse una causale giusta. La maggioranza degli italiani questo vuole. È venuta fuori un po’ di polemica, è sembrato che questo fosse un modo per togliere al volontariato: no, non si toglie nulla al volontariato. Si dà in più, una causale in più e soldi in più. Quindi non soldi in meno al volontariato ma soldi in più per il terremoto”.

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