“L’ Iran deve scegliere se costruire un’ arma o costruire un futuro migliore per il suo popolo». Barack Obama, nel corso della sua visita in Turchia, ha parlato davanti al Parlamento turco e avverte Teheran. «Sono stato chiaro con i leader e il popolo della repubblica islamica: gli Stati Uniti cercano un impegno basato su reciproci interessi e rispetto”.
Durante il suo viaggio ad Ankara il leader americano ha ribadito che la Road map e l’ accordo di Annapolis sono la via verso un futuro di pace in Medio Oriente. Obama ha sottolineato che gli Stati Uniti appoggiano un futuro con due Stati che vivano in pace fianco a fianco, che è stato accettato da tutti. “Questa è la soluzione che perseguirò”.
La scorsa settimana il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman, falco dell’ estrema destra israeliana, aveva detto di non sentirsi impegnato nel processo di pace avviato dopo la conferenza di Annapolis del novembre 2007. In un’ intervista al quotidiano Haaretz aveva anche detto che neanche la nuova amministrazione Usa parla più del processo di Annapolis. Obama ne ha ribadito l’ importanza, ribadendo che gli Stati Uniti non sono in guerra con l’ Islam.
“L’ America, ha di nuovo detto il presidente, sostiene fortemente l’ ingresso di Ankara in Ue”. Obama ha anche aggiunto che la Turchia è un alleato critico degli Usa e una parte importante dell’ Europa. Sull’ argomento, resta rigida però la posizione di Sarkozy e di Merkel.
La questione per l’ inquilino dell’ Eliseo è seria, come conferma la sponda che il cancelliere tedesco ha subito fornito, a conferma che quell’ asse che si era già rivisto a Londra non era una casualità. Francia e Germania non ritengono pronta la Turchia, temono il partito confessionale di Erdogan e sono spaventati dall’ idea che una adesione della Turchia all’ Ue si tramuti in una invasione di cittadini turchi nei loro confini.