Misure concrete contro i paradisi fiscali, limiti comuni per i bonus ai banchieri, aumento delle risorse dell’ Fmi, nuovi meccanismi di sorveglianza sugli hedge fund: questi alcuni dei principali contenuti delle conclusioni del G20 a cui stanno lavorando i leader dei Paesi che, nel loro insieme, rappresentano oltre l’ 80% della ricchezza mondiale. Profonda è la discussione sui paradisi fiscali: in particolare rimane aperta la questione della lista dei Paesi nel mirino. La sua compilazione potrebbe slittare ancora nel tempo mentre a Londra verrebbero definiti solo criteri per la loro identificazione e le future sanzioni.
La bozza delle conclusioni, secondo quanto si è appreso, è però ancora in fase di revisione nonostante il lavoro di limatura condotto dagli sherpa durante la notte. “Troppi stimoli fiscali e poche regole: il documento è ancora troppo sbilanciato verso gli Stati Uniti”, ha osservato una fonte. Francia e Germania chiedono di uscire da Londra con la nuova architettura del sistema finanziario internazionale e la bozza delle conclusioni, così com’ è entrata stamane nella riunione dei leader del G20, non sarebbe ancora ritenuta soddisfacente.
L’asse franco – tedesco vuole in particolare che il G20 dia segnali molto chiari e precisi sul fronte dell’ identificazione dei paradisi fiscali, per arrivare alla compilazione della cosiddetta lista – nera, e delle misure punitive da adottare nei loro confronti, ovvero le sanzioni.
Prima dell’ inizio del vertice, Barack Obama ha incontrato per la prima volta la sua controparte sudcoreana, Lee Myung – bak, per discutere, tra le altre cose, di alcuni rapporti dei servizi segreti secondo cui la Corea del Nord sta per lanciare un missile di nuova generazione. Pyongyang ha dichiarato che si tratta di un lancio di satelliti, ma Washington sospetta che si tratti di una tecnologia nucleare e ha definito qualunque lancio “una provocazione”.
Nell’ agenda di Obama sono previsti anche incontri con il primo ministro indiano Manmohan Singh e con il re saudita Abdullah. Con il primo dovrebbe parlare del Pakistan, rassicurando sui progetti di aumentare gli aiuti al rivale storico dell’ India. Con il leader saudita, sul tavolo ci saranno principalmente i prezzi del petrolio e gli sforzi per raggiungere la pace in Medio Oriente. È possibile che venga affrontata anche una delicata questione riguardante la successione di Abdullah.