Il presidente della Camera, in una lunga intervista che “El Pais” pubblica in prima pagina, ha scattato un’ istantanea della vita politica italiana e della destra che rappresenta e ha affrontato con il quotidiano spagnolo tutti i temi più caldi attualmente sul terreno: dalle riforme alla legge sull’ immigrazione; dalle ronde dei cittadini alla crisi della sinistra: “Walter Veltroni ha salvato il Pd, perché senza di lui le elezioni sarebbero andate molto peggio. Ora il Pd è travagliato da gravi problemi, ma il sistema bipolare dei grandi blocchi, nel quale io credo, sta in piedi solo se il governo è forte e l’ opposizione anche”.
Quanto all’ ipotesi che Silvio Berlusconi diventi il prossimo presidente della Repubblica, Fini fa osservare che “certamente oggi il premier italiano ha un appoggio personale e popolare che rende questa ipotesi non peregrina”. “La modernizzazione della destra, scrive “El Pais”, è corsa in parallelo con l’ autodistruzione della sinistra italiana e Fini è riuscito a mettere a punto una specie di miracolo: oggi molti votanti del Pd si sentono rappresentati da questo uomo laico e istituzionale il cui futuro ha una sola meta: essere il prossimo primo ministro”.
“Sono un repubblicano e Berlusconi non è un re con un erede. La politica è un’ altra cosa. Le leadership si affermano se ci sono capacità e condizioni. E questo non debbo deciderlo io…. La politica è realismo e strategia. Io credo di aver contribuito a una strategia che ha portato la cultura politica della destra italiana a integrarsi pienamente con il sistema politico (anche grazie ad alcuni amici spagnoli, tra i quali Aznar, oltreché altri in Europa)”.
Questo attore politico nuovo, che era legato alla nostalgia del fascismo, è oggi una destra non ideologica, democratica, europea e istituzionale.