La Commissione europea, alla vigilia del prossimo vertice europeo, tratteggia uno scenario preoccupante, sul fronte dell’ occupazione e della ripresa economica. Tuttavia non sembra opportuno che una personalità con responsabilità politiche e decisionali come il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, si metta a tracciare ipotetici scenari di desolazione, miseria e scontri sociali. Non con i mercati che sobbalzano ad ogni minimo respiro politico. I dati però, presentati nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, parlano da soli: solo quest’ anno è previsto un calo dell’ occupazione dell’ 1,6%, vale a dire 3,5 milioni di posti di lavoro in fumo. Nel 2010 il tasso di disoccupazione potrebbe salire, secondo le stime in mano all’ esecutivo Ue, al 10%.
Occorre agire in fretta e con determinazione, dice la Commissione europea, che ieri ha presentato alla stampa il suo “contributo” al consiglio formale dei capi di stato e di governo che si terrà il 19 e 20 marzo prossimi, per scongiurare una crisi che “colpisce tutti, dalle famiglie alle imprese”. L’ azione dell’ Unione europea si concentrerà su quattro i campi: economico, con un forte impegno ristabilire la fiducia tra gli operatori e il flusso del credito; finanziario, con l’ obiettivo di riparare i mercati mediante meccanismi di supervisione e controllo; sociale, per contrastare la disoccupazione; globale, affinché le misure prese a livello europeo non siano vanificate a livello internazionale.
Sui primi due aspetti Barroso ha ribadito la necessità innanzitutto di ristabilire la fiducia nei mercati e tra gli operatori finanziari, investendo risorse e denari e ristabilizzando il flusso del credito interbancario e con le imprese. Barroso non vuole fare speculazioni sulla stabilità degli stati della zona euro, ma rassicurare. “Se c’ è un problema nella zona euro – ha detto il portoghese – abbiamo i mezzi per agire e reagire a qualunque situazione”.
Non pensa di finanziare la ripresa economica con l’ eurobond, l’ obbligazione europea. L’ idea è interessante, ammette Barroso, ma l’ opposizione di molti stati membri in proposito è fortissima. “Avrebbe senso fare proposte in merito sapendo che con altissima probabilità verranno bocciate?, si chiede il presidente dell’ esecutivo Ue. Occorre battere altre strade, dove c’ è più consenso, evitando di dividere i paesi membri in una situazione già tesa di per sé”.
Lotta unanime contro centri della finanza off shore, maggiore regolamentazione e supervisione dei mercati finanziari da subito, seguendo in parte le conclusioni del gruppo di esperti guidato da Jacques De La Rosiere. Entro fine maggio, ha promesso Barroso, la Commissione presenterà le sue soluzioni, fermo restando che nessuna istanza finanziaria, nessuno stato o agente può sfuggire alla regolamentazione, prosperando in una zona grigia.
Anche il fronte dell’ occupazione sarà al centro delle preoccupazioni europee. Bruxelles promette un utilizzo massiccio delle risorse messe a disposizione dai fondi strutturali e un potenziamento del Fondo europeo per la globalizzazione, ma invita stati e membri e imprese a fare la loro parte, ricorrendo a forme di lavoro e orario flessibile o a corsi di formazione e riqualificazione del personale in esubero, evitando il più possibile la tragedia umana della disoccupazione.