Crisi al vertice Ue: “Nessun piano per l’ Est, ma nessun Paese verrà abbandonato”

di isayblog4 27 views0

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Con un appello all’ unità dell’ Unione europea, il premier ceco, Mirek Topolanek, presidente di turno dell’ Ue, cerca di evitare che il vertice straordinario europeo dei 27 capi di Stato e di governo, convocato per oggi allo scopo di arrivare a regolamentare la finanza continentale, possa naufragare prima del previsto. L’ appello è accorato: “L’ Europa supererà la crisi solo se agiremo insieme”. In effetti, il rischio spaccatura è reale. Perché 9 Paesi dell’ Est, tra cui Ungheria e Lettonia, che sono al limite della bancarotta, salvati in extremis dalle istituzioni finanziarie, si riuniranno, per iniziativa del premier polacco Donald Tusk, prima che abbia luogo il summit internazionale. La preoccupazione dei vertici europei per una divisione tra Est e Ovest è grande.

Topolanek e Manuel Barroso, presidente della Commissione, hanno accolto con cautela l’ invito a partecipare al mini – vertice (con Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e le tre repubbliche Baltiche, più Romania e Bulgaria). E questo fa capire come, per la prima volta, si possa aprire uno abisso tra vecchia Europa e i Paesi dell’ allargamento. Non a caso, anche la Banca mondiale, che con Bers e Bei sta rispondendo ai problemi di liquidità dell’ Est, iniettando 24,5 miliardi di euro nel sistema finanziario, ha mandato un messaggio allarmato: “Sarebbe un’ immensa tragedia umana – ha detto il presidente, Robert Zellick – se l’ Europa dovesse dividersi ancora in due parti”. E Topolanek ha risposto, chiedendo il rispetto del “principio di solidarietà”.

Silvio Berlusconi arriva al summit dei difficili equilibri, in attesa del G20 di inizio aprile a Londra, inserendosi nell’ asse che l’ Italia ha stabilito con Gran Bretagna, ma anche con Germania e Francia. Se i risultati raggiunti a Berlino, al vertice dei Paesi europei del G20, costituiranno la base di partenza, il premier, secondo fonti dell’ entourage, riferirà degli effetti delle misure assunte dal governo. L’ Italia se la sta cavando, come ha certificato l’ Ocse, grazie al fatto che le nostre banche hanno seguito modelli tradizionali, pertanto erano fuori dai circuiti che hanno drenato l’ economia, sia quella finanziaria che quella reale. E Berlusconi farà molto prevedibilmente un appello a muoversi con rapidità, adottando da subito le regole nuove. Altrimenti si corre il rischio che le Borse scivolino sempre più al ribasso, amplificando le perdite all’ economia reale. Come dice Bonaiuti, bisogna ritrovare da subito la fiducia. Se tutti i governanti infondono fiducia, i consumatori comprano. E le industrie producono, generando flussi di denaro.

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