No al protezionismo: incontro Formigoni e Levene, Presidente dei Lloyd’s

di isayblog4 50 views0

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Punti chiave dell’ incontro la situazione economica internazionale e le iniziative della Lombardia per fronteggiare la crisi e sui progetti per Expo 2015. Lord Peter Levene è stato sindaco di Londra alla fine degli anni ’90 ed è membro della Camera dei Lords. All’ incontro con Formigoni era accompagnato dal console inglese a Milano, Laurence Bristow-Smith. Con Lord Levene Formigoni ha riscontrato una forte coincidenza di giudizi: la crisi va fronteggiata tutti insieme, e non con iniziative scoordinate; non bisogna cedere alla tentazione del protezionismo; bisogna tornare a dare valore primario al lavoro, alla produzione e all’ impresa. Levene ha ricordato che l’ Europa è il mercato di riferimento dei Lloyd’s e che in area UE l’ Italia è il secondo mercato per l’ Istituto.

Ha poi chiesto al presidente Formigoni un approfondimento della situazione della Lombardia, prima regione economica d’ Italia, e delle politiche messe in campo dal Governo regionale. Formigoni ha quindi illustrato le grandi linee delle azioni recenti messe in campo dalla Regione: garanzie alle banche perché non chiudano il credito alle piccole e medie imprese; risorse per sostenere la capacità di spesa delle famiglie; un accordo da 8 miliardi con il Governo nazionale e con le altre Regioni per assicurare gli ammortizzatori sociali ai lavoratori delle aziende in crisi, legandoli comunque alla formazione e alla riqualificazione per un reingresso nel mercato del lavoro.

E inoltre, i grandi progetti infrastrutturali per strade e ospedali, che sono certamente un volano dell’ economia, e l’ avvio di un vasto complesso di iniziative per Expo 2015, dalle quali si attende la creazione di 70mila posti di lavoro. Insomma, “una buona armatura – così l’ ha definita Formigoni – per fronteggiare la crisi. Una crisi di cui è importante capire quanto sarà lunga e grave, ma dalla quale in ogni caso dobbiamo uscire diversi lasciandoci alle spalle vecchi e nuovi dogmi”. E il dogma più insidioso è, a comune giudizio di Formigoni e di Levene, il protezionismo. tanto più negativo per una Regione come la Lombardia, da cui si genera il 30% dell’ export italiano e che non può certo fare a meno dell’ internazionalizzazione.

In merito alla crisi Levene ha aggiunto che fino a pochi mesi fa Londra assieme a New York è stata la piazza che più ha beneficiato dei frutti della globalizzazione, mentre ora questo primato è compromesso. “La crisi però – ha sottolineato – sta toccando soprattutto banche e servizi finanziari, mentre il settore assicurativo ne è sfiorato solo marginalmente. Quello che più preoccupa è che c’ è una combinazione di eventi e circostanze mai verificatasi prima (per esempio la crescita zero e l’ economia a interessi zero). Il pericolo più grave in questa situazione è il protezionismo”. Anche questo problema sarà oggetto dell’ incontro tra il cancelliere Gordon Brown e il presidente statunitense Obama.

Altra convergenza importante tra Formigoni e Levene, una nota critica sulla politica della Banca centrale europea negli ultimi decenni. “Ha combattuto un pericolo inesistente e già scomparso, cioè l’ inflazione, e non ha promosso lo sviluppo”, ha detto Formigoni. “Sono d’ accordo che puntare sulla lotta all’ inflazione è stato un errore”, ha confermato Levene, puntando l’ attenzione sul prossimo G20 che avrà luogo proprio a Londra.

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