Davanti al Congresso generale del popolo libico a Sirte e accanto al colonnello Muammar Gheddafi, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha rinnovato stasera le scuse per il passato colonialista italiano, proprio nel giorno in cui il Parlamento libico ha dato il via libera definitivo all’ accordo di amicizia e cooperazione tra Roma e Tripoli firmato lo scorso agosto a Bengasi. L’ occasione è stata quello che in gergo diplomatico si chiama lo “scambio degli strumenti di ratifica”: anche il Parlamento italiano, da parte sua, ha infatti recentemente ratificato l’ accordo tra Italia e Libia.
“Il passato che con questo trattato vogliamo mettere alla spalle – ha detto Berlusconi – è un passato di cui noi, figli dei figli, sentiamo una colpa di cui chiedervi perdono. Nessun popolo – ha aggiunto infatti il premier – può avere il diritto di sottomettere e governare un altro popolo, sottraendogli la propria cultura e le proprie tradizioni”.
“Accettiamo le scuse porte dall’ Italia per l’ occupazione colonialista, e prego tutti i libici di vincere i propri risentimenti e tendere la mano ai loro amici italiani in un rapporto paritario di rispetto reciproco”. Sono state queste le parole pronunciate a Sirte davanti al Congresso generale del popolo libico dal colonnello Muammar Gheddafi in occasione del via libera definitivo da parte del Parlamento libico al Trattato di amicizia e cooperazione fra Roma e Tripoli lo scorso 30 agosto. “Giriamo questa pagina nera e cominciamo una nuova era. Le aziende italiane che intendono operare in Libia avranno da questo momento in poi la priorità rispetto a tutte le altre”.