Ronde per la sicurezza. Maroni: “No ai dilettanti”

di isayblog4 29 views0

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Nelle ronde non ci saranno dilettanti allo sbaraglio, ma verrà attuato un controllo fortissimo da parte degli organi di polizia su chi vi partecipa. Mentre Vaticano ed opposizione continuano ad attaccare la novità introdotta dal decreto legge sulla sicurezza, il ministro dell’ Interno, Roberto Maroni, tiene duro. Chi è “contro la proposta del Governo – sostiene Maroni – è a favore della ronda “fai da te”. Questo bisogna dirlo con grande chiarezza. E bisogna svelare l’ ipocrisia di chi vuole essere per la legalità e chi invece sostiene o favorisce iniziative che sono al di fuori di ogni controllo”. Per mettere a punto le caratteristiche che devono avere le associazioni di volontariato per la sicurezza, il ministro si è “procurato le delibere e i regolamenti più significativi delle città che già utilizzano questo sistema, tra cui Verona”.

Oggi, ricorda il titolare del Viminale, “in centinaia di comuni ci sono iniziative di questo genere: nella migliore delle ipotesi sono regolate da un regolamento comunale, altrimenti sono iniziative che esprimono un’ esigenza, ma lo fanno in modo sbagliato. Col nostro decreto – sottolinea – vogliamo condividere la richiesta di partecipazione che viene dai cittadini, ma vogliamo che sia anche una cosa regolata e controllata dalle forze dell’ ordine”.
Dal Vaticano arrivano ancora critiche e puntualizzazioni. “È importante – spiega mons. Arrigo Miglio, presidente della Cei per i problemi sociali e il lavoro – che tutti insieme evitiamo di alimentare un clima di paura. Il problema dal punto di vista ecclesiale va impostato calibrando il tema delle ronde su quello degli immigrati” e “quando parliamo di immigrati, non possiamo allontanarci da due parole chiave che sono accoglienza e legalità”.

Più netta l’ opposizione di Francesco Rutelli (Pd). “Questo delle ronde – rileva – è un pessimo annuncio simbolico. Il passo tra queste ultime e le spedizioni punitive, unite al pericolo che qualcuno spacchi la testa a gente incolpevole, è brevissimo”.
È paradossale, osserva da parte sua Antonio De Poli, portavoce dell’ Udc, “che il ministro Maroni dica di non volere dilettanti allo sbaraglio per le ronde. I professionisti del controllo del territorio, della sicurezza e della tutela del cittadino esistono e sono gli uomini e le donne delle forze dell’ ordine”. L’ ex deputato di Prc, Francesco Caruso, si spinge a proporre “controronde sociali che intralcino il lavoro di queste milizie governative”.

Da Alessandra Mussolini (Pdl) arriva un distinguo. “Sono – dice – contraria al fatto che un partito organizzi le ronde non per garantire la sicurezza, quanto per fare propaganda politica sulle nostre spalle. Le ronde o restano di persone neutre, che non abbiano alcun riferimento politico o diventano una buffonata dannosa per il Paese”. Infine, un addetto ai lavori come il questore di Roma, Giuseppe Caruso, è cauto. Un giudizio sulle ronde? “Mi astengo – risponde – bisogna vedere meglio come funzioneranno e come stanno le cose perché le autorizzazioni sono in capo ai prefetti”.

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