Diminuzione delle uscite per beni e servizi, ma anche riduzione complessiva delle retribuzioni del personale. Questo il programma. Nel 2009, il Quirinale costerà allo stato italiano circa sei milioni (6.133.000 euro) in meno rispetto al 2008. È il dato principale della Nota illustrativa del bilancio di previsione dell’ amministrazione della Presidenza della Repubblica per il 2009 presentata ieri dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra. L’ unico comparto che registra un incremento della spesa è quello pensionistico, con un aumento pari al 2,59 per cento, dovuto ai pensionamenti previsti per il 2009: conseguenza obbligata della normativa, comune agli organi costituzionali, che pone gli oneri pensionistici a carico dei rispettivi bilanci.
La percentuale della spesa pensionistica sul totale della spesa – si legge nel documento integrale – sale al 33,62 per cento rispetto al 32,52 per cento dell’ assestato 2008 (in valore assoluto da 78,2 a 80,2 milioni di euro). La spesa complessiva prevista, al netto degli effetti meramente contabili delle partite di giro e al netto altresì dei fondi di riserva, ammonta a 238,57 milioni di euro (230,07 al netto delle ritenute previdenziali a carico del personale).
Secondo anno di “risparmi”
Si conferma quindi, “per il secondo anno consecutivo, la tendenza alla diminuzione in valore assoluto della previsione della spesa, che si riduce di 1,81 milioni di euro rispetto al dato assestato del 2008, e di 3 milioni di euro rispetto al 2007”. La diminuzione delle spese riguarda sia le retribuzioni del personale, che passano dai 138,8 milioni di euro del bilancio assestato 2008 a 135,6 milioni di euro nel 2009, sia le spese per beni e servizi, che registrano una diminuzione del 2,5 per cento, passando da 23,35 milioni di euro a 22,77 milioni di euro.