Vincitore delle Primarie, Renzi è candidato a sindaco di Firenze. “D’ Alema voleva i quarantenni? Eccomi”, dice Renzi. “Per svecchiare il partito” dice D’ Alema. Ma i fatti sono andati esattamente così. Racconta Renzi: “Dopo l’assemblea nazionale, a cena, tra sfida e sfottò, “voi trenta quarantenni dite sempre che volete più spazio, no? Prendetelo. Abbiate il coraggio di una lotta in campo aperto”. Voleva la sfida? Eccola. Io non dico che sarò il leader nazionale del Pd, ora la mia battaglia è semplicemente vincere Firenze, ridare alla città un ruolo nazionale che con Domenici non ha mai avuto. Questa vittoria dimostra però che li possiamo affrontare, loro, con le loro logiche antiche, e battere. E se l’ ho fatto io possono farlo anche altri, spero che lo facciano. Basta far capire alla gente che sei fuori dagli apparati, e giocarsi tutto: se perdevo l’ ho detto, sarei tornato a lavorare in azienda. Questo è piaciuto. Ho tifato per Soru, anche se molti amici di sinistra erano delusi da lui, mi hanno detto che stavolta non l’ avrebbero più votato…”.
Matteo Renzi, trentaquattrenne, grande tifoso viola, che ha vinto le primarie del centrosinistra fiorentino, è estroverso, ambizioso. Ma dovrà stare attento. Proveranno ad arginarlo. Ma non sempre lo prenderanno. Chi, è chiaro. La mattina dopo la vittoria in quel disastro che è il Pd libanesizzato di Firenze, è stato un susseguirsi di telefonate. Alle otto, preceduto da una telefonata di Gentiloni, lo chiama Veltroni e gli dice: “Dai Matteo, complimenti, ora lavoriamo insieme”. Magari credeva che io adesso mi sarei barricato con il mio gruppo… Non farò così, e gliel’ ho detto”. Comunque Matteo Renzi ci tiene a sottolineare la sua estraneità, che è reale ma è anche una trovata di marketing. “E io vengo appunto dal marketing…”, sorride nel suo studio sventolando il programma, “i miei cento punti”.
Renzi è sposato e ha tre figli. È cattolico, il suo mito è De Gasperi, ma sul testamento biologico può anche citare Andreotti: “La sua intervista alla Stampa conteneva la posizione più giusta, lasciare una possibilità di scelta. Napolitano ha fatto benissimo a non firmare il decreto. Io che farei se mi capitasse? Che sofferenza solo pensarci…Certo non mi piacerebbe interrompere il cibo e far morire così una persona, a quel punto meglio farle un’ iniezione. Ma sono materie su cui non può valere un’ ortodossia di partito. E sa perché cito Andreotti? La Dc in fondo era più laica del Pd”. E però il Pd potrebbe essere un’occasione per Firenze.
“Questa città avrebbe bisogno di tre cose, innanzitutto di esser riordinata, rimessa a lucido. Quanto sarebbe bello ridare ai fiorentini le Cascine, il nostro parco più bello. Poi bisogna puntare sullo sviluppo, è vero, abbiamo l’ eccellenza General Electric, ma la città langue, va rilanciata. La Cassa di risparmio è entrata in San Paolo Intesa, la Banca Toscana chiude e i dipendenti verranno presi dal Monte dei Paschi…”.
Sindaco di Firenze, in sintesi, ma soprattutto per amore di…Firenze.
Roberto Montecchi 28 Aprile 2009 il 10:17
Sono un residente di Via Pisana tratto Ponte a Greve Via Della Casella.Sono diversi anni che questo trattto é impegnato da una circolazione continua di auto private, camion, linee urbane (A.T.F ) provenenti dal Galluzzo, Signa, dalla FiPiLi per raggiungere il ponte dell’Indiano. Tutto questo comporta per i residenti : aria irrespirabile, difficoltà di attraversamento sia per gli abili e a maggior ragione per vecchi,ragazzi e madri con carrozzine. A tutto questo va aggiunto la maleducazione di numerosi proprietari di auto che sostano a proprio gradimento ed interesse in doppia fila per lunghi periodi senza mai la presenza della Polizia Municipale. Spero che la sua elezione possa tener conto di quanto esposto alfine di migliorare la situazione. Grato per una sua risposta in merito