La notizia della migrazione di Clemente Mastella alla corte berlusconiana provoca il commento ironico di Romano Prodi. “Non la considero questa una politica” dice infatti l’ ex premier, intercettato al telefono da Radio Capital. E aggiunge che la vicenda è purtroppo “un segnale di continuità con la tradizione e che comunque lui è lontano mille miglia da queste cose”, compresa l’ inevitabile scia di sospetti che accompagna il nuovo matrimonio politico dell’ uomo che un anno fa fece cadere il governo dell’ Unione. Contrario a qualsiasi discorso che riguardi la politica italiana, l’ ex premier ha fatto una piccolissima eccezione durante un recente viaggio in Messico. Interrogato sui motivi della caduta del suo governo, ha dovuto ammettere “che non è stato sempre agevole spiegare perché l’ Ulivo sia prematuramente appassito”.
Non è chiaro se, con il termine Ulivo, Prodi intendesse riferirsi all’ insieme della sua esperienza di governo o piuttosto alla scarsa incidenza della filosofia ulivista nel Pd veltroniano. La sostanza comunque non cambia: “Io, per questa politica, non voglio esistere” ha più volte confidato ai suoi.
E ci è riuscito perfettamente. Il 21 gennaio di un anno fa, Mastella annunciò che l’ Udeur sarebbe uscita dal governo. Se ne parlò tanto, allora, cominciando da una lettera nella quale l’ ex Guardasigilli avrebbe annunciato a Prodi l’intenzione di ritirare l’ appoggio all’ esecutivo. Ma ben ricorda Sandra Zampa, allora capo ufficio stampa di Palazzo Chigi e ora deputato pd e portavoce del Professore: “Mastella ha sempre detto di aver avvertito per primo Prodi. Ma non è vero. Abbiamo saputo dalle agenzie che l’ Udeur se ne andava. La lettera è arrivata dopo”.
La lettera incriminata, scritta di pugno da Mastella, così recitava: “Caro Romano, con il cuore trafitto, con lo sguardo alla mia splendida famiglia e pensando a quanto abbiamo fatto insieme in condizioni disperate. Con il grazie che ti debbo per la scelta di un dicastero prestigioso, drammaticamente prestigioso, oggi prendo atto che le condizioni politiche non ascrivibili né alla tua persona né a me, imputabili invece a chi questo ha provocato sul piano politico, sono venute meno. Abbiti tanta amicizia”.
Così finiva il secondo governo di Prodi con “una manciata di righe, senza alcun costrutto politico” ricorda Zampa. Quel 21 gennaio, mentre il Professore era impegnato in un incontro internazionale, lei era davanti al computer e racconta che a un certo punto comparve l’ agenzia che annunciava l’ uscita dell’ Udeur. Ora Mastella è di nuovo politicamente tra noi. Anche se qualcuno fatica a crederci.