Truffe nei settori della spesa farmaceutica – sanitaria. Dalla relazione del pg della Corte dei Conti, Furio Pasqualucci, emerge un quadro di mala amministrazione: sperperi dei contributi comunitari, opere edilizie incompiute, uso sconsiderato dei prodotti finanziari derivati, dipendenti pubblici che hanno intascato mazzette, consulenze indebite. Il 2008 è stato l’ anno degli atti di citazione in giudizio per un totale di circa 1 miliardo e 700 mila euro di danni e in 561 sentenze di condanna in primo grado.
La Corte dei conti condanna la gestione “allegra” della spesa in campo sanitario e farmaceutico, un terreno fertile, per il procuratore generale della magistratura contabile, per comportamenti truffaldini o comunque per lo sperpero di risorse pubbliche. Moltissimi gli illeciti denunciati: incarichi illegittimi al personale estraneo alle aziende sanitarie, doppi compensi percepiti dai medici di base, irregolarità sulla esenzione dai ticket, doppia o fraudolenta fatturazione della spesa. E non solo: il procuratore generale segnala anche il caso di patologie indicate in cartelle cliniche che, diagnosticate correttamente, avrebbero determinato un rimborso considerevolmente inferiore.
Sulla Pubblica Amministrazione cala la cappa dell’ omertà. Il pg della Corte lancia l’ allarme, definendo discutibili le istruzioni contenute nella circolare del gennaio 2008, con la quale il ministro della Funzione Pubblica del precedente governo pubblicava le retribuzioni dei consulenti nominati da enti pubblici solo agli incarichi il cui compenso supera i 289.984 euro. Quasi tutte le Amministrazioni hanno taciuto su questi dati che, secondo la legge, avrebbero dovuto essere comunicati al pubblico.
Serve trasparenza, ma è un bene che manca e provoca una sfiducia che rappresenta un grave rischio per la democrazia. Il cittadino si sente ingannato e non ha più fiducia nell’ Amministrazione contabile, che invece è l’ indispensabile mezzo di trasmissione tra le scelte politiche e la concreta applicazione di esse nella realtà. La magistratura contabile si muove proprio in questa ottica per non deludere i cittadini che credono di essere protetti contro gli sperperi, la mala amministrazione, l’ ignavia di alcuni gestori della cosa pubblica.
Attenzione al Federalismo fiscale
La Corte dei Conti persegue un’ attenta opera di monitoraggio su questo tema. Le linee iniziali del Federalismo sono state già approvate dal Senato, ma è chiaro che il Parlamento deve avere la piena conoscenza dei dati finanziari in quando deve basare le proprie decisioni su dati certi. I cittadini e il Parlamento stesso hanno bisogno di garanzie, che solo la Corte può dare, perché tutelata dalla Costituzione e perché è questa la sua funzione.