Giustizia: riforma al via

di isayblog4 21 views0

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Berlusconi dice no all’ appello se un imputato viene assolto. E intanto sono state rafforzate difesa e polizia. Ci sarà una riforma costituzionale, grazie alla quale un cittadino assolto in primo grado non deve più subire l’ iter travagliato del secondo e terzo grado, devastante per lui e la sua famiglia. Già la legge Pecorella si è pronunciata sull’ inappellabilità delle sentenze di assoluzione, ma è stata bocciata dalla Consulta. Ma Silvio Berlusconi avverte che il governo intende apportare cambiamenti anche al processo di appello.
Con il ddl Alfano di 32 articoli varato nei giorni scorsi il governo ha iniziato il cammino in questa direzione: meno poteri ai pm, più autonomia alla polizia giudiziaria, competenze più ampie per la corte d’ Assise e i banchi delle parti “posti allo stesso livello di fronte all’ organo giudicante”.

E inoltre un articolo di attuazione delle norme concordatarie così enuncia: “Se deve essere assunta la testimonianza di un Cardinale che svolge una funzione di rilievo particolare presso la Santa Sede, questi può chiedere di essere esaminato in un luogo da lui indicato….”. Per i detenuti, verrà istituito l’ archivio biometrico, con l’ impronta fonica della voce.
Queste le novità. E ancora: le sentenze passate in giudicato non potranno essere considerate come prova in altri processi, a meno che non si tratti di reati di mafia, terrorismo e reati da ergastolo. Inoltre tutti gli atti che in procura non finiscono nel registro delle notizie di reato sono distrutti entro un anno mentre gli “anonimi” entro cinque anni.

Una norma chiave è quella sui rapporti tra pm e polizia giudiziaria. Il pm riceve le notizie dei reati, mentre la polizia giudiziaria le prende di propria iniziativa pur dovendole trasmetterle al pm sempre e comunque senza ritardo. Una rivoluzione, dunque: il pm non potrà più aprire fascicoli senza tener conto anche dei risultati delle indagini della polizia giudiziaria, la quale a sua volta avrà ampia autonomia sui reati minori (sei mesi per redigere un rapporto). Gli avvocati, a loro volta, saranno messi nelle stesse condizioni del pm: dovranno richiedere nuove prove e l’ ammissione dei testimoni. Oggi invece tutto questo avviene solo se il giudice lo ritiene assolutamente necessario. Le sentenze di condanna della Corte europea dei diritti dell’ Uomo per giustizia negata dovranno essere pubblicate sulla Gazzetta ufficiale.

Cinque le deleghe: Gip collegiale per le misure cautelari, digitalizzazione degli atti, congelamento dei processi contro gli irreperibili, notifiche via e-mail e elezione dei vice procuratori onorari cui la Lega tiene molto. Il ministro Angelino Alfano ha voluto, dopo la guerra Salerno – Catanzaro, i nuovi poteri per il Pg della Cassazione in caso di eccezionali situazioni di contrasto tra procure.

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