Bossi ipotizza una Commissione per l’attuazione del federalismo fiscale

di isayblog4 17 views0

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Il ministro delle Riforme Umberto Bossi apre all’ipotesi di una commissione parlamentare per i decreti attuativi del federalismo. ”Entro meta’ gennaio – dice Bossi – il federalismo passera’ al Senato, poi, dopo l’ok della Camera, si trattera’ di mettere in piedi una commissione per l’attuazione del federalismo”. ”E’ sempre stata fatta – ha aggiunto Bossi, parlando di questa commissione – per i decreti legislativi dei provvedimenti importanti, come per la Bassanini o per il fisco”
Mentre sull’ipotesi di far camminare la riforma fiscale insieme a quella della giustizia Bossi spiega che “ognuno cammina con le sue gambe. Il federalismo e’ gia’ in commissione e per forza va avanti prima. Sono i fatti che dicono in commissione c’e’ il federalismo”. Bossi non esclude comunque che i due provvedimenti possano camminare insieme: “Se si possono fare tutti e due e’ meglio”, ma subito dopo aggiunge, “non so se sono cosi’ bravo a fare due cose insieme”. Bossi si dice poi “interessato” alle proposte sul federalismo fiscale del Partito democratico: “le guarderemo bene”. Non esclude la possibilita’ che vengano accolte delle proposte di modifica, “puo’ darsi che escano degli emendamenti”. Quindi si’ al dialogo con l’opposizione sul federalismo fiscale. Nella proposta dell’opposizione – ha sottolineato il ministro Calderoli – “ci sono diversi spunti che val la pena di considerare per il nostro testo”.
”Una riforma – dice Calderoli – per essere condivisa non implica l’accettazione da parte dell’opposizione del testo della maggioranza ma vuol dire che il testo, fatti salvi alcuni punti fondamentali, possa essere costruito insieme”. Infine è ritenuta ”interessante” la proposta del Pd sul federalismo fiscale anche da parte del ministro dell’economia, Giulio Tremonti.
Il Pd ha infatti presentato ufficialmente la sua proposta di federalismo fiscale. Walter Vitali, critica la genericita’ della proposta della maggioranza:
”Il testo del governo e’ troppo generico rinvia a norme che invece andrebbero affrontate subito,delinea un processo troppo diluito nel tempo e non corredato da una base informativa sui finanziamenti delle funzioni pubbliche”.
”Non vorremmo – spiega Vitali – che il trasferimento di funzioni si traducesse in responsabilita’ senza risorse, o un modo surrettizio per ridurre il livello delle prestazioni, una sorta di Stato minimo”.
”La nostra idea di federalismo – osserva la capogruppo al Senato Anna Finocchiaro – e’ che i cittadini siano uguali in tutte le parti d’Italia e percio’ la nostra proposta parte dall’idea di fornire una strumentazione nuova per l’unita’ del paese che parta dall’unita’ del territorio”.
Vitali che e’ relatore di minoranza sul federalismo fiscale parla dell’ importanza della proposta di adottare ”una legge annuale di finanza pubblica che, presentata insieme al Dpef, governi il complicato processo del federalismo fiscale”. ”Cosa che manca nel testo Calderoli” sottolinea Vitali che considera necessario un ”patto di convergenza tra territori sull’offerta di servizi per evitare squilibri enormi”.
Il ddl del Pd prevede anche ”un sistema di perequazione con 15 fondi per le 15 regioni a statuto ordinario” per assicurare gli stessi livelli di servizi.
Un punto qualificante del ddl del Pd e’ l’istituzione di una commissione parlamentare bicamerale (formata da 15 deputati e 15 senatori) che ha il compito di dare i pareri sui decreti legislativi che consentiranno l’attuazione pratica del federalismo.

Una legge che semplifichi la struttura dello stato e definisca una ”Carta delle autonomie locali” e’ stata presentata dal Pd al Senato insieme al ddl sul federalismo fiscale.

www.regioni.it

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