Si è chiusa con una conferenza stampa una delle giornate più lunghe del Csm, chiamato a giudicare, e a fermare, lo scontro tra le due procure di Salerno e Catanzaro. La decisione presa dalla Prima Commissione di Palazzo dei Marescialli, a conclusione della giornata di audizioni, è quella di avviare la procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale a carico del procuratore capo di Salerno, Luigi Apicella, e del procuratore generale di Catanzaro Enzo Iannelli. La decisione è stata assunta all’unanimità, ha spiegato il presidente della Commissione, Ugo Bergamo. L’intervento dell’organo di autogoverno della magistratura, ha rivendicato Bergamo, è stato “tempestivo”: «E’ un passo importante per restituire al Consiglio autorevolezza e, soprattutto, credibilità alla magistratura». Dalle audizioni – ha anche detto Bergamo «sono emersi tutti gli elementi che hanno fatto percepire in maniera inequivoca l’esistenza di una situazione di difficoltà nella gestione operativa della giustizia in queste realtà».
«DENUDATI DURANTE LE PERQUISIZIONI» – Nel pomeriggio erano stati ascoltati i vertici delle procure di Salerno e Catanzaro, protagoniste dello scontro relativo alle indagini dell’ex pm Luigi de Magistris, combattuto a colpi di sequestri del fascicolo «Why not» e scambi di avvisi di garanzia. Il procuratore di Catanzaro Enzo Iannelli ha denunciato che le perquisizioni ordinate dalla procura di Salerno nelle abitazioni dei pm di Catanzaro hanno avuto modalità «sconcertanti» e che alcuni di loro sarebbero stati addirittura denudati. Un trattamento – ha spiegato – riservato al pm Salvatore Curcio. Durante la perquisizione in casa sua – cominciata alle 6 del mattino – sarebbero stati controllati anche gli zainetti dei figli. Il vicepresidente del Csm Nicola Mancino ha detto che dalle audizioni sono emersi «fatti sconcertanti». Le audizioni erano state decise venerdì, all’indomani dell’intervento del presidente Napolitano.
ALFANO: «BENE LA TEMPESTIVITA’ DEL CSM» – «Apprezzo la tempestività del Csm, spero che con altrettanta tempestività mi inviino le documentazione per i profili di mia competenza» ha commentato a caldo il ministro della Giustizia. Il Guardasigilli, titolare dell’azione disciplinare assieme al pg della Cassazione, chiede dunque al Csm di avere le trascrizioni delle audizioni per decidere su eventuali atti di incolpazione. E l’idea che è alla base del ministro è quella di andare avanti con la riforma della giustizia. E se Pd e Udc si opporranno alla separazione delle carriere di giudici-pm e alla riforma del Csm (il no dell’Idv di Di Pietro è dato per scontato), allora «questa maggioranza ha le idee chiare e i numeri capaci da portare avanti un percorso di riforma anche da sola». Il Guardasigilli Angelino Alfano fa da eco alle parole del premier Berlusconi.
L’ANM: «IL MINISTRO NON STRUMENTALIZZI» – Poco dopo il ministro, è arrivata la nota dell’Associazione nazionale magistrati, attraverso le parole di Luca Palamara e Giuseppe Cascini: «La tempestività dell’intervento del Csm sulla vicenda Catanzaro-Salerno è un’ulteriore riprova di come il sistema giudiziario ha al suo interno i mezzi e gli strumenti per poter intervenire anche in situazioni che hanno rischiato di minare la credibilità della magistratura». I due hanno aggiunto che «è dannoso strumentalizzare questa vicenda per riparlare di separazione delle carriere, Csm e obbligatorietà dell’azione penale».
LE VERSIONI DIVERGENTI – Divergono le versioni che il procuratore di Salerno Luigi Apicella e il pg di Catanzaro Enzo Iannelli hanno dato al Csm su quanto accaduto prima del sequestro del fascicolo Why not. Se Apicella ha spiegato che vi ha fatto ricorso dopo «tante inutili richieste di acquisizione di documenti» alla procura di Catanzaro, Iannelli avrebbe invece raccontato che da parte sua c’era la disponibilità a consegnare le carte, quando gli erano stati chiariti i motivi dell’iniziativa e la richiesta era stata circoscritta. Per questo l’iniziativa di Salerno, giunta dopo che c’erano state riunioni tra le due procure, sarebbe stata strumentale, secondo Iannelli.Una delle ragioni per cui avrebbe poi provveduto al contro-sequestro di «Why not».
APICELLA: «CONTINUERO’ A LAVORARE» – Dopo la decisione del Csm, il procuratore di Salerno Luigi Apicella ha detto che continuerò a fare il suo lavoro finché potrà «Sono sereno – ha aggiunto – convinto del lavoro che abbiamo fatto e in pace con la mia coscienza».
Con l’avvio della procedura di trasferimento d’ufficio da parte del Csm per il procuratore capo di Salerno e il Pg di Catanzaro, partirà un’istruttoria, che comporterà tra i primi atti le audizioni, stavolta con l’assistenza di un «difensore», di Apicella e Iannelli. Solo al termine dell’indagine la Prima Commissione deciderà se chiedere al plenum il trasferimento d’ufficio dei due magistrati o l’archiviazione del caso.