D’Alema: Via Walter? Non lo chiedo io

di isayblog4 17 views0

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Walter Veltroni invita ad uscire allo scoperto coloro che vorrebbero un cambiamento al vertice del Pd. Ma Massimo D’Alema, l’ultimo presidente dei Ds, da più parti indicato come il mandante delle pressioni per il rinnovo della segreteria e delle critiche alla linea politica del segretario, si chiama fuori: non sono io a volere che Walter se ne vada. «Veltroni non si rivolge a me – sottolinea convinto D’Alema ai microfoni di Radiodue – perchè ci conosciamo da anni e lui sa che io sono una persona a volte spigolosa ma diretta e quindi se io ritenessi che lui deve lasciare la carica, lo direi prima di tutto a lui. Se non l’ho detto, non lo penso».

«AFFRONTARE I PROBLEMI» – D’Alema è convinto che nel centrosinistra ci siano dei problemi ma non pensa che sia venuto il momento di una resa dei conti. Piuttosto, ha detto, «penso che è ora di affrontare i problemi seri, non esorcizzandoli dando la colpa a oscuri complotti che è una risposta semplicistica». «Il problema non è su Veltroni che deve continuare il suo mandato e nessuno deve insinuarlo – ribadisce l’ex vicepremier – ma la necessità di affrontare i nodi reali a cominciare dalla discussione su quale partito costruire, quali regole, come governare i conflitti in periferia». E per farlo «c’è la conferenza programmatica e mi sembra ragionevole rispettare il calendario».

«RED NON E’ UNA CORRENTE» – D’Alema sa bene che la sua area politica viene considerata particolarmente ostile nei confronti di Veltroni. E che l’associazione Red di cui lui stesso è il principale riferimento viene considerata una sorta di gruppo di fronda all’interno del Partito democratico. Ma è una semplificazione che non condivide: «Red è un’associazione culturale – ha puntualizzato – ed è buffo pensare che sia l’attività di una corrente. Domani alla giornata sulle riforme ci sono Andreotti e Bonino e faccio fatica a pensare a loro come a dalemiani. Purtroppo in un dibattito politico così inquinato e avvelenato è difficile far capire come stanno le cose». E lo stesso dicasi per Italianieuropei, la fondazione che D’Alema presiede con Giuliano Amato: «Red affianca la Fondazione in un’attività di ricerca e dibattito, che raccoglie alcune migliaia di iscritti in tutta Italia, che normalmente non sono dirigenti del Pd nè iscritti e questo rende ancora più buffa l’immagine della corrente».

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