Riccardo Villari non si dimette da presidente della commissione di Vigilanza Rai. «Ho un obbligo da rispettare e intendo portarlo avanti» ha spiegato. Dopo giorni di tira e molla, insomma, è arrivato l’atteso strappo tra il senatore Pd e il suo partito (che nel frattempo, tramontata l’ipotesi Orlando per la presidenza della Vigilanza, aveva trovato l’accordo con il Pdl sul nome di Sergio Zavoli). Lo stesso Pd ha annunciato che non parteciperà ai lavori della Commissione finché Villari non rassegnerà le dimissioni (a questo punto sarebbe a rischio la nomina del presidente della Rai per la quale in Vigilanza servono i due terzi dei voti dei commissari). Non solo: fonti del Pd assicurano di essere pronti a «espellerlo dal partito».
PRESIDENTE LEGITTIMO – «Ho deciso di mantenere il ruolo di presidente della Commissione di Vigilanza che mi è stato affidato col voto di parlamentari che hanno svolto legittimamente la loro funzione» afferma Villari, chiedendo «rispettosamente a tutti i colleghi della Commissione di compiere un atto di coraggio e di permettere a questo organo di garanzia di svolgere il suo delicato e impegnativo lavoro». Villari chiede anche «alla politica dei partiti di fare un passo indietro», e precisa che, pur avendo «la massima stima e considerazione per il senatore Zavoli», si sente a sua volta «un esponente e un uomo del Partito Democratico, e sottolineo democratico, e per questo so che il valore delle istituzioni precede il peso delle segreterie».
VICEPRESIDENTI – La seduta era iniziata con l’elezione dell’ufficio di presidenza. Il primo atto è stato quello di votare i due vicepresidenti: eletti Giorgio Lainati (Pdl) con 21 voti e Giorgio Merlo (Pd) con 15 voti. Ha ricevuto un voto anche il senatore Zavoli, assente come il senatore Pancho Pardi e il deputato Leoluca Orlando, entrambi dell’Idv. Il senatore del Pd – secondo l’intesa raggiunta con il Pdl – dovrebbe sostituire Villari alla presidenza. I due esponenti dell’Italia dei Valori avevano invece annunciato le loro dimissioni proprio a causa dell’elezione di Villari al posto di Orlando (sostenuto da Idv e Pd).
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