Il premier Silvio Berlusconi invita il leader di Italia dei valori, Antonio Di Pietro, «a fare il suo dovere. Deve andare dai magistrati per denunciarmi. Se non lo fa lui, lo farò io querelandolo per calunnia». Intervenendo a ’Ballarò’, il presidente del Consiglio ha replicato alle accuse di Di Pietro sulla vicenda della presidenza della commissione di vigilanza della Rai.
«L’onorevole Di Pietro ha parlato di un certo modo di me – ha detto Berlusconi – accusandomi di aver tentato di corrompere l’onorevole Villari, tentato di corrompere l’onorevole Orlando e tentato di corrompere a suo tempo anche lui. Riccardo Villari non lo conosco, non l’ho mai incontrato nè prima nè dopo la sua elezione alla presidenza della commissione di vigilanza. Non ho mai chiesto un appuntamento all’onorevole Orlando. Mi è stato proposto di incontrarlo da un collega di Forza Italia, ma io ho rifiutato».
Berlusconi ha sottolineato che «è vero che nel ’94 ho chiesto un appuntamento al dottor Di Pietro con l’intenzione di offrirgli un posto di ministro nel mio Governo. Ma allora non ero a conoscenza del fatto che il pm Di Pietro avesse messo in prigione degli innocenti, rovinando la vita a loro e alle loro famiglie in numero elevato. Persone che poi non erano state neppure ritenute da rinviare a giudizio. Avendolo conosciuto, con la mia esperienza e la mia capacità di capire gli uomini, l’ho capito e ho rinunciato seduta stante a fargli la proposta. Sono stato sempre soddisfatto per aver fatto la scelta giusta».
Poi il premier ha dato vita a un botta e risposta con il leader della Cgil Guglielmo Epifani, ospite in studio. Berlusconi ha parlato dell’incontro separato dei giorni scorsi con Cisl e Uil che ha provocato forti polemiche tra il sindacato guidato da Epifani e il Governo. «È stato un incontro assolutamente breve, non c’è stata nessuna cena -ha spiegato il premier -. Un breve incontro che si è tenuto alla presidenza di Forza Italia e al quale sono stato invitato, fino a venti minuti prima non sapevo nulla dell’incontro». «Ma non le mancava il più grande sindacato italiano per affrontare questi temi? Non abbia paura del confronto con la Cgil», ha ribattuto Epifani. «È fuori luogo questa osservazione – ha replicato Berlusconi -, la vita politica è fatta di molteplici incontri con singoli e gruppi. Questo era uno dei tanti incontri non ufficiali. Gli incontri ufficiali con i sindacati si fanno nella sede del Governo e la Cgil è sempre stata invitata, e in alcuni casi, come per Alitalia, la Cgil, pur invitata, non si è presentata».
A Epifani che ha risposto «Non è vero», il presidente del Consiglio ha replicato in modo veemente: «Noi siamo sempre stati corretti. Non le permetto di fare dichiarazioni che non rappresentano la realtà. Non credo di avere bisogno della sua autorizzazione per incontrare alcuni protagonisti della vita pubblica. Se vuole fare il dittatore io non ci sto».
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