Lo strappo era nell’aria. Leoluca Orlando e Francesco Pardi hanno annunciato le loro dimissioni dalla commissione di Vigilanza sulla Rai. I due rappresentanti dell’Italia dei valori hanno deciso di lasciare in seguito all’elezione di Riccardo Villari (Pd) alla presidenza della Vigilanza (elezione avvenuta con i voti della maggioranza e contro il parere del Partito democratico, che appoggiava invece Orlando). «Nonostante il distacco manifestato dal presidente del Consiglio – ha spiegato Orlando – egli ha pubblicamente pronunciato un veto verso di me e gli altri esponenti del mio partito. Rassegno le mie dimissioni dalla Vigilanza come contributo alla denuncia di una inaccettabile mortificazione del Parlamento e della commissione di Vigilanza». «Anche io – ha aggiunto Pardi – ho deciso di rassegnare le mie dimissioni dalla commissione perché la vera vigilanza è ad Arcore»
DI PIETRO – Nella conferenza stampa, i capigruppo di Camera e Senato hanno annunciato che l’Idv «non procederà alla designazione di nessun altro rappresentante in commissione di Vigilanza». Il leader del partito, Antonio Di Pietro, ha poi spiegato che «non ci sarà nessuna resa dei conti con il Pd e con Veltroni», che invece ringraziano come il resto dell’opposizione. «Deleghiamo a Veltroni la ricerca di una soluzione condivisa se Villari si dimette, anche se ovviamente l’Idv non ci sarà».
«PREMIER CORRUTTORE» – Poi Di Pietro ha attaccato direttamente Silvio Berlusconi: «È un corruttore politico» ha detto. «Ha cercato di corrompere me offrendomi un posto da ministro, ha tentato di corrompere Orlando, probabilmente è riuscito a corrompere Villari». L’ex pm ha poi aggiunto che, «se resta Villari, è il presidente della maggioranza, non dell’opposizione. Crediamo così di aver stanato l’ambiguità della posizione di Villari, la cui nomina non ha più ragion d’essere». Comunque «noi non interverremo in nessun modo sul nome del sostituto di Villari, sempre che Villari si dimetta».
VILLARI – Villari ha deciso però di andare avanti per la sua strada. «Ho il dovere istituzionale di far funzionare la commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai e garantire la sua continuità». Per il senatore Pd, la sua è stata «un’elezione inconsueta» ma «sicuramente democratica e nel rispetto delle regole». Dopo aver chiesto un’ora di tempo al Pd per decidere, Villari ha ribadito: «Farò un passo indietro soltanto se c’è un nome condiviso». «È mia ferma intenzione – ha spiegato in una nota – porre al primo posto la priorità di ogni parlamentare, che è quella di rispettare e garantire le istituzioni repubblicane».
INCONTRO- Intanto, in mattinata, i vertici del Partito democratico hanno incontrato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Poco dopo le 10 sono saliti al Colle il segretario dei democratici Walter Veltroni, il vice Dario Franceschini e i capigruppo di Camera e Senato, Antonello Soro e Anna Finocchiaro. Un incontro chiesto dal Pd per affrontare la situazione dei rapporti tra maggioranza e opposizione: le preoccupazioni del Pd riguardano in generale l’atteggiamento della maggioranza di cui il caso Vigilanza è un aspetto specifico ed esemplare.
LA NOTA – «Particolare gravità ha assunto il comportamento tenuto da governo e maggioranza nei confronti dell’opposizione, e in particolare del Partito Democratico, con attacchi insultanti e offensivi, di cui non si ricordano precedenti, tesi evidentemente a delegittimare il ruolo che in un sistema democratico spetta all’opposizione» scrive Veltroni in una nota dopo l’incontro. «Ho auspicato – aggiunge Veltroni – che possa al più presto ristabilirsi un clima adeguato al momento che sta vivendo l’Italia».
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