“Sono orgogliosa del decreto legge approvato nel penultimo Consiglio dei ministri”.
Lo ha affermato il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, che ha difeso, parlando dinanzi ai giovani dei Circoli del Buon governo a Montecatini, le misure adottate. “Un provvedimento molto snello, fatto di soli tre articoli, servira’ a fare un primo passo verso il cambiamento. Il nostro obiettivo e’ una riforma universitaria che punti ai meriti degli studenti e alla funzionalita’ dei corsi”. Per quanto riguarda la grave crisi economica che non soltanto l’Italia sta affrontando il ministro dell’Istruzione ha ribadito che “il governo non vuole mettere le mani nelle tasche degli italiani, ma dobbiamo trovare ugualmente le risorse per assegnare 180 mila borse di studio, cosa mai fatta fino ad ora. Chiederemo un piano di rientro per le sedi universitarie distaccate, ma creeremo nuove residenze per gli studenti a costi adeguati”.
Tra gli applausi della platea, la Gelmini ha spiegato che la filosofia che ispira il governo “e’ quella di premiare i migliori e far funzionare le universita’. Siamo passati dalle parole ai fatti. Alla ricerca non verranno piu’ assegnati fondi a pioggia, ma in base alla qualita’ del lavoro svolto”. Serve dunque una nuova riforma per migliorare la qualita’ del sistema della formazione. Ma per raggiungere questo obiettivo il ministro ha sottolineato il bisogno di una razionalizzazione dell’uso delle risorse, perche’ “il diritto allo studio non si attua con l’Universita’ sotto casa oppure moltiplicando gli insegnamenti, ma scegliendo di proporre un’offerta formativa sulla base delle esigenze del mondo produttivo”, ricordando che “le risorse non sono mancate in questi anni ma sono state spese male”.
In questo senso, ha annunciato, “verra’ recuperato il progetto del ministro Moratti sull’agenzia di valutazione della ricerca. In questo modo recupereremo e valorizzeremo il 7 per cento delle risorse sulla base della qualita’ della ricerca, con l’obiettivo di arrivare al 30 per cento”. Al momento sono gia’ previsti “500 milioni che vogliono rappresentare una scommessa su merito e qualita’ della ricerca”. Saranno gestiti dagli organismi esistenti per “dare poi luogo a una agenzia per la valutazione che avra’ il compito valutare tutti i progetti di ricerca e universita’”. Ma la Gelmini ha lanciato anche una nuova sfida: “Vogliamo cancellare dalla scuola e dall’Universita’ l’ideologia dell’egualitarismo, del 18 o del 6 politico a tutti, e lo vogliamo fare perche’ abbiamo fiducia nelle persone”. Per il ministro “bisogna evitare il falso egualitarismo che ha reso la nostra classe insegnante tra le meno pagate d’Europa e la nostra societa’ tra le meno eguali d’Europa. Non e’ vero che ci sono pari opportunita’. È grave che gli insegnanti non abbiano un avanzamento professionale, e avanzino solo in base all’anzianita’”. Accolta a Montecatini da un grande striscione con la scritta “Gelmini caccia i baroni”, il ministro ha assicurato “di poter capire le preoccupazioni e i disagi dei giovani: una parte politica li ha strumentalizzati, ma rimane il disagio e l’incertezza e quando i giovani hanno paura per il futuro vuol dire gli adulti non hanno lavorato bene”. Ma e’ proprio per questo che il ministro ha ribadito la sua intenzione “di cambiare la scuola e lavorare nella direzione delle riforme: troppi veti e pregiudizi ideologici hanno per decenni ingessato scuola e universita’”.
Quindi, occorre “non guardare a questi mondi con lente dell’ipocrisia e del pregiudizio ma tentare nuovi percorsi. Dobbiamo avere il coraggio di cambiare, mettendo da parte la paura. Chi sta con i giovani non puo’ che percorrere strade nuove”. Del resto, il ministro ha rilevato che il “modo migliore per rispondere a difficolta’ internazionali, anche economiche, e’ di dotare il paese di un sistema di formazione competitivo e moderno”. La Gelmini ha infine ribadito che “le porte del ministero sono aperte a tutti coloro che vogliono dare un contributo alla nostra sfida. Le critiche vanno accettate – ha concluso – ma non accettero’ mai di difendere situazioni indifendibili”.