Famiglia Cristiana sempre più schierata con l’ala riformista del Paese, quella che pur essendo riformista non disdegna di cantare “Bella ciao”. E afonda il colpo contro il decreto Gelmini. “Studenti e professori hanno seri motivi per protestare – scrive il settimanale in un editoriale del prossimo numero in edicola -. E non per il voto in condotta o il grembiulino, ma per i tagli indiscriminati che ‘colpiscono il cuore pulsante di una nazione’. Non si garantisce così il diritto allo studio: prima si decide e poi, travolti dalle proteste, si abbozza una farsa di dialogo”.
“Nel mirino – osserva la rivista diffusa in tutte le parrocchie italiane – hanno c’è una legge approvata di corsa, in piena estate. La dicitura è roboante: ‘Riforma della scuola’; più prosaicamente ‘contenimento della spesa’, a colpi di decreti, senza dibattito e un progetto pedagogico condiviso da alunni e docenti”. E di fronte alle proteste nelle scuole non “si potrà pensare di ricorrere a vie autoritarie o a forze di polizia. Un Paese che guarda al futuro investe nella scuola e nella formazione, razionalizzando la spesa, eliminando sprechi, privilegi e “baronie”, nonché le “allegre e disinvolte gestion”. “Un Paese in crisi – commenta ancora Famiglia cristiana – trova i soldi per Alitalia e banche: perché non per la scuola? Si richiedono sacrifici alle famiglie, ma costi e privilegi di onorevoli e senatori restano intatti”.
www.ladestranews.it