Italia, è allarme recessione. Draghi: Colpite le famiglie

di isayblog4 20 views0

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Per l’Italia è allarme recessione. Quello che si temeva per il nostro Paese, viene confermato dalle ultime stime del Fondo Monetario Internazionale. E certificato anche dalle parole del governatore di Bankitalia Mario Draghi che rileva «segnali negativi per i prossimi trimestri». Nello stesso giorno in cui il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi annuncia un «tavolo, a Palazzo Chigi, con banche e imprenditori», Bankitalia e Fmi lanciano l’allarme sullo stato di salute dell’economia italiana, sulla scia della crisi dei mutui.

«CALANO I CONSUMI» – «Dopo il calo del Pil nel secondo trimestre i più recenti indicatori confermano segnali negativi per i prossimi trimestri». È questo l’allarme lanciato da Mario Draghi, in audizione in Senato. «Calano i consumi delle famiglie sotto il peso dell’erosione del reddito disponibile, a causa dell’inflazione e dell’aumento del servizio al debito» ha detto ancora il governatore della Banca d’Italia. Per questo, secondo Draghi, è opportuno, anzi urgente, «nel breve termine, ripristinare il clima di fiducia di cittadini e mercati».

BANCHE NON LASCINO SOLI I CLIENTI – «Nessun depositante perderà nulla» è la rassicurazione fornita dal governatore a Palazzo Madama. Le banche «devono» assistere prontamente i propri clienti che hanno investito in titoli della galassia Lehman Brother, «non devono lasciarli soli» ma curare i loro interessi, tutelandone in tutti i modi i diritti. Draghi, richiama così ad un ruolo attivo le banche, per una piena assistenza e tutela dei clienti che hanno investito in titoli Lehman Brother.

FMI – La crisi economica durerà almeno fino al 2010: queste, prima dell’audizione di Draghi, le poco rosee previsioni del Fondo monetario internazionale per l’Italia, che stima un prodotto interno lordo a -0,1% per il 2008 e a -0,2% per il 2009. I dati sono contenuti nelle Prospettive economiche regionali per l’Europa presentate a Bruxelles e riprendono le stime del World economic outlook dell’8 ottobre scorso.

TAGLIO TASSI – Di fronte alla prospettiva di un calo dell’inflazione e «con ulteriori rischi al ribasso provenienti dal settore finanziario», è emersa «l’opportunità di allentare la politica monetaria» in Europa sottolinea ancora il Fondo Monetario Internazionale con quello che sembra un chiaro invito alla Bce a tagliare ancora i tassi ora al 3,75% con il pronti contro termine. «Operazioni di stabilizzazione fiscale automatica dovrebbero sostenere l’attività economica, ma la salvaguardia della sostenibilità di lungo termine dei conti richiede che i deficit siano mantenuti nei limiti delle regole di bilancio. Eccezioni possono essere considerate se e quando le risorse pubbliche sono necessarie ad alleviare direttamente gli stress finanziari» scrive l’Fmi.

LIBERALIZZAZIONI – Per migliorare il proprio potenziale di crescita, l’Italia però deve portare avanti «le liberalizzazioni». È questo il consiglio di Alessandro Leipold, capo-delegazione uscente del Fondo monetario internazionale in Italia e direttore del Fmi per l’Europa.

www.corriere.it

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