Oltre 1.200 morti in un anno, tre gni giorno: gli infortuni sul lavoro – seppure in costante calo dal 2000 ad oggi – si confermano una delle principali cause di morte in Italia, con un numero di decessi che e’ quasi il doppio rispetto agli omicidi. E’ l’allarme lanciato dall’Associazione nazionale fra mutilati ed invalidi del lavoro (Anmil) in occasione della 58/a Giornata nazionale per le vittime celebrata in tutto il Paese.
”Basta”, ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Di fronte alle continue tragedie ”e’ doveroso tenere viva l’attenzione”, ha sottolineato in un messaggio inviato al presidente dell’Anmil, Pietro Mercandelli, ”non demordere nell’allarme sulla sua gravita’ sociale, applicare e migliorare le norme legislative”. Questo, ha proseguito Napolitano, ”e’ un obbiettivo di civilta’ che dobbiamo al sacrificio dei tanti caduti, mutilati e invalidi”.
Ogni giorno, secondo i dati diffusi dall’Anmil, in Italia si verificano 2.500 incidenti sul lavoro, muoiono 3 persone e 27 rimangono permanentemente invalide. Complessivamente nel 2007 le vittime sul lavoro, secondo gli ultimi dati Inail, sono state 1.210, in calo del 9,8% rispetto al 2006, quando si erano contati 1.341 casi, cosi’ come gli infortuni in totale, che l’anno scorso sono stati 912.615, circa 15.500 casi in meno rispetto all’anno precedente.