Contratti: e’ guerra di cifre Cgil-Confindustria

di isayblog4 28 views0

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La proposta di Confindustria produrrà un aumento dei salari o una diminuzione? E’ la domanda a cui le organizzazioni di rappresentanza delle industrie e della Cgil hanno dato una risposta diametralmente opposta: aumenteranno in 4 anni di 2.503 euro in valore nominale e di 766 euro in valore reale, dice il presidente degli indutriali, Emma Marcegaglia. Diminuiranno nello stesso periodo di 1.914 euro, sostiene invece il leader della Cgil, Guglielmo Epifani.

Il giorno che ha seguito lo strappo della Cgil al tavolo dei contratti ha visto insomma una guerra di cifre tra il presidente di Confindustria – che ha ribadito “non ci faremo imporre veti” – e il segretario della Cgil. “Non capisco che conti siano stati fatti e come. La verità – ha accusato Emma Marcegaglia è che la Cgil vuole il ripristino della scala mobile.

Una proposta inaccettabile che farebbe male al Paese”. L’accusa è arrivata a fine giornata, poche ore dopo l’incontro del presidente di Confindustria con il leader del Pd, Walter Veltroni, il quale a sua volta ha annunciato che incontrerà i segretari di Cgil, Cisl e Uil.

Da parte sua, Epifani ha spiegato le ragioni del suo no a Confindustria, a partire da quel “problema grande come una casa”, da quel meccanismo di calcolo dell’inflazione nei contratti che, nei conti di Corso Italia, rischia non solo di non far aumentare i salari ma di farli calare: nel giro di 4 anni farebbe accumulare un taglio delle retribuzioni del 2,7%.

E, per dimostrarlo, gli uffici della Cgil portano le simulazioni fatte per gli ultimi 5 anni: a fronte di un aumento del 2,1% determinato dall’indice previsto nel protocollo del ‘93, ci sarebbe una riduzione del 2,2%. Per questo, ha spiegato Epifani, unitamente alle questioni di metodo sul rischio di frammentazione contrattuale e sulla produttività, “diciamo che così non va” e per questo, il leader Cgil ha chiesto un confronto anche con Cisl e Uil con le quali vuole tornare a sedersi “attorno a un tavolo”.

La Marcegaglia ha nuovamente replicato dicendosi favorevole ad un allargamento del tavolo anche ad altre associazioni datoriali. Il prossimo appuntamento è fissato per il 10 ottobre: “per coerenza e rispetto delle altre controparti presenteremo un nuovo documento con aperture estremamente significative”, ha detto. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, si è detto disponibile a convocare le parti, £ma sulla base di un minimo di intesa tra loro”.

www.confcommercio.it

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