Continua la “telenovela” Alitalia. Con qualche sostanziale novità: per la prima volta, dopo mesi, la compagnia aerea viene messa realmente sul mercato. Senza vincoli né limiti. Non è proprio un bando di gara, si chiama piuttosto “invito pubblico a presentare manifestazioni di interesse per l’acquisto di uno o più rami di azienda del gruppo Alitalia”. L’annuncio è stato pubblicato sul sito della compagnia dal commissario straordinario Augusto Fantozzi. Nel giro di un paio d’ore si è materializzata la prima offerta, alternativa a Cai, proposta dagli stessi dipendenti Alitalia. Nelle stesse ore però è arrivato l’ennesimo ma questa definitivo ultimatum dell’Enac, l’ente nazionale dell’aviazione civile da cui dipende l’autorizzazione a volare. Se entro 3-4 giorni non ci sarà un piano vero, operativo, ha deto il presidente dell’Enav Vito Riggio, “sarò costretto a ritirare la licenza di volo”. Fantozzi crede di aver a disposizione qualche giorno di più, “quelli previsti, cioè il 30 settembre”. E così, tra un’offerta in arrivo dalla Svizzera, i presidi a Fiumicino tra il Fronte del No e quello del Sì, è cominciata un’altra settimana di passione per Alitalia, i suoi dipendenti e i passeggeri. I voli continuano ad essere regolari anche se oggi si sono accavallati un po’ di ritardi.
L’avviso di Fantozzi è pubblico e si rivolge a tutti nel mondo abbia interesse e capacità di rilevare una compagnia aerea. “A chiunque sia in grado di garantire la continuità nel medio periodo del servizio di trasporto, la rapidità dell’intervento nonché il rispetto dei requisiti previsti dalla legislazione nazionale, ivi compresi i Trattati di cui è parte l’Italia, a presentare manifestazioni di interesse per l’acquisto di uno o più rami d’azienda di Alitalia anche non preesistenti”.
Il nuovo Marzano riveduto e corretto prevede la vendita di Alitalia anche per pezzi, esuberi, licenziamenti e un prezzo “comunque non inferiore a quello stabilito dall’esperto indipendente nominato dal ministro dello Sviluppo economico”. Riggio e Fantozzi si sono incontrati lunedì. Un incontro veloce, poche le cose da dirsi. “Entro giovedì il commissario Fantozzi dovrà presentare un piano realistico di sostenibilità finanziaria della compagnia” ha spiegato Riggio alla fine specificando che gli uffici dell’Enac, una volta ricevuto il piano, “avranno tre giorni di tempo per valutare se sia realistico o meno e, in base a ciò, decidere la revoca o sospensione della licenza provvisoria all’Alitalia”. Si arriva così, più o meno al 30 settembre, che è anche il termine massimo per presentare offerte di acquisto. Il 30 settembre può essere la data di nascita o quella di morte di Alitalia. La pubblicazione del bando rimescola le carte e i dadi di questa lunga trattativa. La cordata di Colaninno ha formalmente ritirato il piano Fenice. Impossibile dire se ritornerà e, nel caso, se e come sarà o meno modificato. Un fatto è certo: da oggi il tavolo della trattativa è sgombro. O quasi. Si fanno avanti piloti e dipendenti dei quattro sindacati autonomi di piloti e assistenti di volo (Anpac, Up, Avia e Sdl) con una loro offerta parte dai 340 milioni di euro delle liquidazioni e guarda a partner italiani e stranieri. Interessante l’offerta della AMA (Asset management advisor), società svizzera interessata ad acquistare e/o noleggiare almeno trenta aerei Az, di impiegarli “su non meno di 11 rotte, attualmente operate da Alitalia dagli scali di Milano Malpensa e Roma Fiumicino”. Le destinazioni includono alcune delle principali capitali dell’area dei Balcani e dell’Europa dell’Est, tra cui Tirana, Sofia, Bucarest, Budapest, Varsavia, Praga, Kiev e San Pietroburgo. Quello degli svizzeri è un vero e proprio piano industriale “con il quale la società mira alla immediata acquisizione di non meno del 50% degli aeromobili di interesse e all’utilizzo dello strumento del “wet lease” (leasing con equipaggio) per la rimanente parte dei velivoli.
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