Veltroni: Fascismo? Fini chiude una ferita, non so il suo mondo

di isayblog4 19 views0

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“Sottolineo l’importanza di quel che ha detto Fini. È un passo importante nell’evoluzione di una persona, non so quanto per tutto il suo mondo” . Dalla summer school del PD a Cortona Walter Veltroni commenta le affermazioni con le quali il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha condannato totalmente il fascismo, cercando di chiudere le polemiche che per tutta la settimana sono state alimentate da Gianni Alemanno e Ignazio la Russa. Di fronte ai ragazzi di destra di Azione Giovani Fini è stato molto duro: “Chi è democratico è a pieno titolo antifascista, la destra deve riconoscersi nei valori dell’antifascismo. I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata” e dopo i fischi ricevuti ha continuato: “Non si può equiparare chi stava da una parte e dall’altra. Onestà storica è compito di una destra che vuole fare i conti con il passato e dire che non è equivalente chi combatteva per una parte giusta e chi, fatta salva la buona fede, combatteva dalla parte sbagliata.

La destra politica italiana e ha maggior ragione i giovani devono senza ambiguità dire alto e forte che si riconoscono in alcuni valori della nostra Costituzione, come libertà, uguaglianza e solidarietà o giustizia sociale. Sono tre valori che hanno guidato il cammino politico e ribadire che la destra vi si riconosce è un atto doveroso. Se in Italia – ha aggiunto Fini – non è stato così agevole, è perché non c’è stata una destra in grado di dire che ci riconosciamo in pieno nei valori antifascisti”. Ed è sembrato rivolgersi ad Alemanno quando ha detto che confrontandosi con la storia “serve la consapevolezza che un periodo storico va giudicato nel suo complesso, e il giudizio complessivo da parte della destra del periodo del fascismo storico, dal 1922 al 1945 deve essere negativo, in ragione della limitazione e poi della soppressione della libertà. Non possiamo prescindere dai dati storici, il passato non lo possiamo né ignorare, né mistificare. Il presidente della Camera ha scandito a chiare lettere che non solo le leggi razziali sono state colpe gravi del fascismo, ma anche la soppressione della libertà, la negazione dell’uguaglianza e la dichiarazione della guerra”. Il segretario del PD fa notare come “Napolitano e Fini sono dovuti intervenire come figure istituzionali, hanno dovuto fare quelle affermazioni per via delle parole di chi attualmente è sindaco di Roma e Ministro della Difesa. È un problema istituzionale perché non hanno parlato per sventatezza, ma perchè pensano realmente quello che hanno detto sul fascismo. E secondo me è più grave”.
Così le parole di Fini “hanno chiuso una ferita. Ma per riaprirla può bastare un’intervista, una dichiarazione avventata. Spero che non si doppino parole e pensieri e ci si metta davvero in sintonia con la nostra Costituzione”.

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