Per tutto il pomeriggio di ieri si è vociferato che un incontro tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, con all’ordine del giorno i tempi di attuazione del federalismo fiscale, si sarebbe svolto in serata. Poi è arrivato l’annuncio che l’appuntamento era rinviato a oggi.
Il premier e il ministro per le Riforme si incontreranno questa sera, dopo il ritorno di Berlusconi da Londra. A far innervosire Bossi è stato l’annuncio che la maggioranza non ritiene opportuno accelerare il via libera al disegno di legge sul federalismo fiscale. Nel Consiglio dei ministri di domani il tema non appare all’ordine del giorno, a differenza dei provvedimenti sull’emergenza carceraria.
“Prima si fa il federalismo, meglio è”. Afferma oggi, in un’intervista a Libero, Roberto Cota, presidente dei deputati della Lega, che sull’ipotesi di un ‘ribaltone’ leghista (Bossi aveva dichiarato ‘‘l’unica alternativa al federalismo è la secessione’) è chiaro: “Non ci sono le condizioni”.
In un’altra intervista al Giornale, Cota aggiunge: “Quello di inserire la riforma” del federalismo fiscale “come collegato alla Finanziaria è un percorso su cui c’era l’accordo di tutti. E’ chiaro, dunque, che dovrà essere affrontato in tempi brevi e l’auspicio è che avvenga domani. Il quando, comunque, lo decideranno Bossi e Berlusconi”.
La maggioranza prende tempo. E’ proprio sul ‘quando’, però, che emergono tutte le perplessità degli esponenti di Fi e soprattutto di An verso una riforma, la cui bozza non è stata né vista né discussa. Chiedono maggiori chiarimenti sulle norme del federalismo fiscale e sui tempi di attuazione. Ecco perchè al summit Berlusconi-Bossi potrebbero partecipare alcuni autorevoli dirigenti di An.
Il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli prova a tranquillizzare il Carroccio in un’intervista al Messaggero: la Lega stia sicura, “nessuno vuole rimangiarsi gli impegni presi”, il federalismo fiscale “è nel programma”, peró “da qui a pensare” di approvarlo “senza confronto anche interno mi pare che sia….”. Matteoli, spiega che i ministri Bossi e Calderoli stanno lavorando al testo e ‘c’è una delega al governo: l’attuazione dell’art. 119 della Costituzione, non è una cosetta’. E ciò che va chiarito bene nel federalismo è ‘soprattutto il rapporto con le regioni più ricche e più povere. Io non voglio un federalismo assistenzialista – aggiunge – ma nemmeno egoista’.
La condizione che An pone affinchè‚ il federalismo fiscale possa sbarcare in cdm, spiega Matteoli, è che “bisogna vedere il testo: mica voglio vederlo per silurarlo, puó darsi che anch’io lo condivida, ma è chiaro che bisogna vederlo, si discute su un testo”. Le tasse, conclude, ‘sono un bel problema’ ma, promette, ‘l’Ici non tornera”.
Sulla necessità di un approfondimento punta anche Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati pdl alla Camera: ‘vogliamo capire bene come sarà strutturata la riforma federalista, il disegno del nuovo fisco, la distribuzione sul territorio e la sussidiarietà tra le regioni. Del resto noi, e anche la Lega, vogliamo una riforma che funzioni. E poi il pdl deve guardare agli interessi di tutte le regioni, non solo a quelle del Nord”.
Per il ministro per l’Attuazione del Programma Gianfranco Rotondi “è una riforma che va fatta nell`interesse del Paese. E` chiaro che tutti gli aspetti vanno valutati e discussi per evitare fughe in avanti e per realizzare una riforma la piú condivisa possibile nei tempi giusti”.
Italo Bocchino, vice capogruppo del pdl a Montecitorio, proprio questa mattina ha annunciato che ‘non ci sono le condizioni per l’approvazione del progetto sul federalismo fiscale già questa settimana’.
La Lega, che domenica a Venezia celebra la Festa dei popoli padani, non nasconde la propria delusione. Bossi vuole dire parole chiare ai suoi elettori in quella occasione sui tempi e le modalità di attuazione del federalismo. La Lega ha scelto in questa legislatura la via più breve: no al complesso iter parlamentare delle riforme costituzionali, si’ alle nuove norme sul federalismo fiscale da collegare alla legge finanziaria.
Una ipotesi di mediazione prevede che nel Consiglio dei ministri di domani il ministro Calderoli possa informare i suoi colleghi sulle ultime novità della bozza di disegno di legge relativa al federalismo fiscale e ottenere l’assicurazione che della questione si discuterà giovedì 18 settembre o al massimo il giorno dopo, in un’altra riunione dei ministri, con l’obiettivo di dare definitivo semaforo verde al testo.
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