“Il PD è una “pianta” nuova che, nonostante abbia perso la sfida del Governo, ha ottime prospettive per il futuro ma va innaffiata e non segata con le critiche dall’interno”. Dalla Festa democratica di Formia, del PD Walter Veltroni dà a tutti una sferzata di vitalità, soprattutto a chi in queste ultime settimane si è lasciato andare forse a troppe analisi. L’occasione è propizia visto che il segretario ha ripreso il suo giro per l’Italia, che lo porterà su e giù lungo la penisola.
Proprio a Formia, insistendo sull’importanza di questa linfa che deve alimentare il PD e non segarlo, il segretario è ritornato sulla novità che rappresenta il PD, unica vera alternativa a Berlusconi: “Per la prima volta c’è un partito riformista del 34% e non si può tagliare ogni giorno questo albero da parte di dirigenti che dichiarano contro, capisco che le polemiche siano manna per i giornali, ma noi dovremmo avere l’intelligenza di coltivare questo ricchissimo germoglio perché da lì si può partire” per ricominciare a vincere “già dalle prossime elezioni”. Così Veltroni spera di chiudere la fase delle critiche interne al partito che rischiano di fiaccarlo e indebolirlo, invece fa capire chiaramente che questo è il momento di essere uniti procedendo a presentare quelle proposte che sono la vera alternativa al centrodestra. Infatti è convito che se il PD “svilupperà le sue proposte alternative nei prossimi mesi si vedrà rapidamente che il Governo è in affanno”. “La luna di miele con gli italiani finirà presto”, lo ripete ancora una volta Veltroni specie quando la gente capirà cosa la maggioranza sta facendo su scuola, sanità e sicurezza “sui quali il Governo ha tagliato risorse con l’ultima manovra finanziaria”. Senza contare l’autunno caldissimo che attende gli italiani, specie le fasce più deboli, una situazione economica drammatica, che l’Italia non conosce da tempo. Insomma per Veltroni la luna di mele finirà presto anche perché “il Paese è frustrato, stanco, impaurito, incattivito”.
Il segretario torna sulla questione economica che sta mettendo in ginocchio il Paese, di fronte alla quale il governo di centrodestra non sta facendo assolutamente niente, solo annunci: “Il Governo ha fatto tanti fuochi d’artificio ma qual è il progetto per il Paese? Hanno fatto un insieme di provvedimenti confusi ma quando scenderà la nebbia, dopo i fuochi d’artificio, si vedrà che il paesaggio è rimasto come era prima”. Prova ne è anche quanto il governo sta operando per la drammatica vicenda di Alitalia, di cui a farne le spese saranno gli italiani. “Il Governo – denuncia Veltroni – ha scaricato i costi della crisi di Alitalia nelle tasche dei cittadini, scaricando un miliardo e mezzo di euro nelle tasche dei cittadini e consentendo a chi sta acquistando Alitalia di stare sul velluto. Alla fine la compagnia entrerà comunque nell’orbita di qualche grande gruppo che però non ha pagato nulla. Se fossi Air France penserei che questa è la condizione ideale”. Veltroni lo ripete a tutti che la manovra del governo su Alitalia è solo una “soluzione mediatica”, che ha giocato con la pelle dei lavoratori, e anche con sul rapporto del Governo con i sindacati Veltroni è molto critico. “Il Governo stia attento a colpire il sindacato unitario perché alla fine si rischia di avere miriadi di piccoli sindacati che tutelano interessi corporativi che faranno impazzire la maionese”. Secondo il segretario infatti è sbagliato il modo in cui il presidente del Consiglio ha impostato il rapporto con il sindacato nella vicenda Alitalia: I diritti dei lavoratori si garantiscono con la trattativa”. Veltroni invita quindi a non fidarsi di questo “decisionismo perché potrebbe finire per essere qualcosa di più preoccupante. La società, infatti, ha le sue dinamiche e la rappresentanza degli interessi”. Quando cinque mesi fa il sindacato si oppose al piano proposto da Air France per Alitalia, il segretario lo considerò uno sbaglio ma, in tutti casi, ritiene che “il sindacato sia una risorsa della democrazia”. E proprio per questo lo sollecita ad accogliere “la sfida del riformismo”, a “saper essere agente dinamico e parte dell’innovazione, evitando l’eccesso di vincoli. “Io spero in un sindacato unitario – ripete Veltroni – e se qualcuno pensa che sia un impiccio si sbaglia e troverà la nostra opposizione”.
Poi nel suo intervento al seminario della Fondazione Scuola di politica a Bertinoro, diretta dal Salvatore Vassallo, deputato PD e consulente per gli Affari Costituzionali del PD, Veltronii ha annunciato che il PD presenterà una proposta di legge per togliere i partiti dall’amministrazione delle Asl e della Rai, per separare la politica dall’amministrazione, una proposta di cui sarà primo firmatario, La proposta prevedrà “un albo nazionale” per dirigere le aziende sanitarie, in cui i candidati “verranno valutati secondo il curriculum e scelti per titolo. “Lo stesso dovrà valere per la Rai – prosegue Veltroni – dove non si riesce a nominare neppure il presidente della Vigilanza perchè a Forza Italia non piace il candidato dell’opposizione”. Invece Veltroni vede bene una “Rai guidata da un amministratore delegato che risponde di quello che fa e deve diventare una fondazione”. Sa anche che ci vorrà molto tempo per una proposta che prevede “una totale revisione del rapporto tra politica e amministrazione”
Infine anche a Bertinoro il segretario coglie l’occasione per tornare sul PD e ha ribadito che ora serve “uno slancio più forte e un maggiore spirito di squadra”, ripartendo dal buon risultato delle ultime elezioni: “Dobbiamo ripartire con uno slancio più forte, non lo dico per presunzione ma non vorrei che apparissimo come quelli che hanno scritto sull’acqua. Abbiamo una grande base e possiamo ripartire ma per crescere dobbiamo continuare a cambiare”. Per Veltroni il PD dovrebbe concepirsi maggiormente “al servizio dei cittadini” mentre per ora “c’è ancora un’idea ottocentesca” tutta rivolta all’interno “fatta di riunioni che convocano riunioni che convocano seminari, c’è una bulimia di discussione”. Invece il segretario considera “la discussione un mezzo e non il fine”. Per questo rilancia l’idea dello “spirito di squadra e solidale, per il quale si sta insieme quando si vince e quando si perde”. Dopo “l’ansia da prestazione” e la richiesta di cambiamento che ha investito il PD, per il segretario è venuto il momento, per tornare a governare e “iniziare a fare un lavoro programmatico, sapendo che la politica non è McDonald, che bisogna riprendere il percorso interrotto ad aprile, quello che ha riportato i giovani in piazza. Lo stesso che contribuirà a portare la gente alla manifestazione nazionale del 25 ottobre: “Una manifestazione che servirà a far venir fuori il nostro profilo alternativo, il Paese che vorremmo fare con un programma innovativo”. portato avanti con grande “grinta nella battaglia politica”.