Roberto Maroni non ci sta e conferma la contrarietà della Lega alla concessione al diritto di voto agli immigrati. «La Lega è sempre stata nettamente contraria e confermiamo la nostra contrarietà – dice il ministro – Non credo che questa iniziativa vada avanti non è all’ordine del giorno».
Berlusconi “bacchetta Fini”
Ma i malumori scatenati dall’apertura di Fini hanno indotto lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ad intervenire sul tema. L’ipotesi di concedere il voto agli immigrati, secondo il permier, sarebbe solamente «un parere» di Gianfranco Fini, una posizione personale non presente nel programma della Pdl. La proposta, ha spiegato il capo del Pdl «non è nel nostro programma e io credo che il presidente Fini abbia espresso un suo parere, ma non mi risulta che anche da parte di esponenti importanti di Anci sia all’ordine del giorno del Parlamento un intervento di legge».
E An precisa
Dalla segreteria di An è stato poi Ignazio La Russa, che dopo la nomina di Fini alla guida dell’assemblea di Montecitorio ha assunto la reggenza del partito, a diramare una precisazione che suona molto come una replica alla Lega. «Quella di Fini è l’opinione del presidente della Camera – ha detto La Russa -. La posizione di An è che dare il voto agli immigrati non è una priorità». «Fini – ha aggiunto La Russa- ha messo in equilibrio diritti e doveri, andando anche oltre il suo compito di puro notariato. Per An comunque la priorità resta la lotta all’immigrazione clandestina. Non si deve mandare il messaggio che nel nostro Paese si può venire tranquillamente. Poi, ovviamente, il nostro partito non è una caserma e si discute liberamente».
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