Inizia oggi il difficile confronto con i sindacati su piano Fenice per il salvataggio di Alitalia. All’orizzonte ci sono 5-7mila esuberi da gestire e scelte industriali che, come ha sottolineato l’ad di Intesa SanPaolo, Corrado Passera, andranno condivise per permettere all’operazione di andare in porto. Nella sede del Ministero del Lavoro, le organizzazioni dei lavoratori ascolteranno innanzitutto una relazione del neo commissario Augusto Fantozzi, che ha già definito le priorità da affrontare per arrivare alla nascita della nuova Alitalia. Da una parte, lavorerà con la cordata guidata da Colaninno per la cessione degli asset che saranno oggetto di offerta. Dall’altra, inizierà il lungo percorso che lo vedrà alla guida di una bad company in cui resteranno, oltre al personale giudicato in eccesso, i debiti e tutti i contenziosi con fornitori e creditori.
Le premesse della vigilia indicano un confronto in salita. I sindacati hanno già chiesto con forza che l’oggetto sia il piano nella sua interezza, e non sono gli aspetti legati alle ricadute occupazionali. Particolarmente preoccupate le organizzazioni dei piloti che, oltre alla loro quota di esuberi, dovranno gestire anche un inquadramento contrattuale diverso da quello attuale. Nel piano Fenice è infatti messa nero su bianco l’esigenza di aumentare la produttività riducendo il costo del lavoro. Unica strada percorribile, quindi, resta una stretta sui privilegi e un incremento delle ore di volo.
Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha espresso l’auspicio che gli esuberi siano “meno di cinquemila”, ribadendo che l’alternativa all’accordo sarebbe “davvero il fallimento”. Nello stesso tempo, il ministro ha rassicurato Fantozzi: il commissario “non sarà certo lasciato solo”, ribadendo il “pieno appoggio”. Parole che sono arrivate dopo l’appello lanciato dallo stesso commissario: “la politica mi aiuti, non è una partita facile”, ha premesso subito dopo aver ricevuto l’incarico formale, definendosi “uno che deve portare la croce facendo soffrire tutti il meno possibile: i dipendenti, gli azionisti, i detentori di bond, gli italiani che pagano le tasse, gli utenti”.
Intanto, la settimana che si apre sarà importante anche per l’altro fronte che impegnerà il Governo, quello che vede in primo piano il confronto con la Commissione Ue. Notificato il decreto approvato dal Cdm, che insieme al ddl delega rivede la legge Marzano modificando la normativa vigente in materia di diritto fallimentare. E già nei prossimi giorni potrebbero arrivare le prime indicazioni. Diversi i punti che potrebbero richiedere chiarimenti prima di ricevere l’eventuale via libera dell’Esecutivo Ue. Innanzitutto, il provvedimento dovrà risultare compatibile con le norme europee che salvaguardano la concorrenza e vietano, salvo limitate eccezioni, gli aiuti di Stato. Anche le condizioni di trasferimento degli slot, la vendita diretta degli asset e la limitazione dei poteri d’intervento dell’Antitrust potrebbero essere oggetto di censura da parte di Bruxelles.
Sabato è stato il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Joachim Almunia, a ribadire che l’operazione deve rientrare nei parametri previsti dalla normativa Ue: “spero che si trovi una soluzione, serve una soluzione buona per la compagnia, per i passeggeri, per i lavoratori e che sia compatibile con le regole europee”, ha commentato.
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