Questa la dichiarazione letta ieri dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in sala stampa a Palazzo Chigi, per illustrare l’intervento del governo suAlitalia
“Un grande Paese di sessanta milioni di abitanti, uno dei Paesi economicamente più sviluppati come l’Italia deve avere strumenti adeguati per proteggere e promuovere la propria economia, il proprio patrimonio culturale, la propria immagine nel mondo.
Uno di questi strumenti fondamentali è una grande, solida, efficiente compagnia aerea di bandiera. Tutti i più importanti Paesi del mondo ce l’hanno.
Non è una questione di nazionalismo fuori moda.
Una compagnia di bandiera è indispensabile se si vuole che i turisti da tutte le parti del mondo vengano in Italia piuttosto che andare in altri Paesi.
Una compagnia di bandiera è indispensabile se si vuole che i nostri imprenditori e i nostri manager possano recarsi all’estero per conquistare i mercati internazionali senza venire penalizzati in termini di tempo e di denaro rispetto ai loro colleghi degli altri Paesi.
L’ltalia ha una delle più antiche e gloriose compagnie aeree del mondo: l’Alitalia. Quando vediamo un aereo dell’Alitalia ovunque nel mondo ognuno di noi sente l’Italia vicina.
L’Alitalia ha un rilevante patrimonio di capitale umano e tecnologico. II suo personale è tra i meglio addestrati.
I suoi piloti sono tra i migliori del mondo.
I suoi aerei tra i più sicuri.
A questi dati di fatto positivi corrisponde purtroppo una situazione aziendale molto negativa.
L’azienda Alitalia non si è adeguata alle mutate condizioni del mercato mondiale dell’aviazione. II risultato è che è diventata una azienda che perde milioni di euro al giorno, centinaia di milioni di euro all’anno.
Non può continuare così. Ce lo proibisce l’Europa, ma soprattutto ce lo proibisce il rispetto dei contribuenti, che non devono vedersi costretti a ripianare di continuo, con i soldi delle loro imposte, i bilanci in rosso dell’Alitalia.
Come sapete il nostro Governo ha ereditato dal Governo della sinistra diverse situazioni davvero pesanti: i conti pubblici, la tragedia dei rifiuti di Napoli e questa situazione irrisolta dell’Alitalia, per la quale il Governo Prodi aveva tentato, senza riuscirci, una svendita ad Air France, cioè alla Francia, il nostro principale concorrente nel turismo.
Avevamo il dovere di intervenire, e siamo intervenuti. Lo abbiamo fatto con rapidità e con concretezza, aiutati da una grande banca italiana, oggi tra le prime dieci nel mondo.
Il nostro intervento consente di creare una Alitalia nuova, una compagnia aerea più efficiente, finanziariamente in equilibrio, tecnologicamente avanzata.
Una compagnia di bandiera veramente al servizio dell’Italia e degli italiani, che non peserà più sulle spalle dei contribuenti.
Un’azienda affidata, come mi ero impegnato a fare, ad una compagine italiana, alla nostra migliore imprenditoria privata e a degli ottimi manager.
Naturalmente, almeno all’inizio, ci sono da fare dei sacrifici perchè le passate gestioni dell’Alitalia non possono essere cancellate con un colpo di bacchetta magica.
Si deve procedere ad un ridimensionamento del personale, il cui numero attuale non è compatibile con una gestione economicamente sana dell’azienda. Basta comparare i numeri dell’Alitalia con quelli delle altre compagnie aeree internazionali per rendersene conto.
Questo ridimensionamento sarà comunque inferiore a quello che si sarebbe verificato con la svendita di Alitalia.
Ma il personale in eccedenza non sarà certo abbandonato perchè non è giusto che siano i singoli a pagare gli errori delle gestioni del passato e non saranno abbandonati neppure i piccoli risparmiatori che in Alitalia hanno creduto, investendo in titoli azionari ed obbligazionari della compagnia.
In questa vicenda il Governo è stato guidato da una esigenza primaria: il rispetto dell’interesse generale del Paese.
La nuova Alitalia è la scelta giusta, ma voglio sottolineare che è anche l’unica scelta possibile. Come alternativa c’era solo il fallimento di Alitalia e la rinuncia quindi ad una nostra compagnia di bandiera.
Con la soluzione anche di questa crisi abbiamo fatto un altro passo avanti importante per il nostro Paese.
Ne sono orgoglioso perché dopo l’ICI e le altre misure di riduzione della pressione fiscale, dopo la finanziaria triennale, dopo le misure per la sicurezza, dopo Napoli e la Campania, manteniamo anche l’impegno che avevo annunciato di risolvere questo problema con la messa in campo di una compagine di imprenditori italiani evitando così quella che al Governo precedente sembrava l’unica soluzione possibile, cioè la svendita ad una compagnia straniera, per di più la compagnia di un Paese in diretta concorrenza con noi nel settore importantissimo del turismo internazionale.
Se la nuova compagnia aerea italiana ritenesse utile allearsi con la compagnia di un altro Paese, quest’ultima potrà entrare soltanto come socio di minoranza.
Un risultato, ne sono certo, di cui tutti gli italiani saranno non solo lieti ma anche orgogliosi.
Vi ringrazio”