Giornata cruciale quella di oggi a Chianciano Terme, per il futuro di Rifondazione Comunista dopo la riunione notturna nella quale la prima mozione, capitanata dall’ex ministro Paolo Ferrero, ha deciso di andare alla conta dei voti per la guida del Prc.
La giornata vedrà alternarsi sul palco tutti i big: da Fausto Bertinotti allo stesso Ferrero, dal governatore pugliese Nichi Vendola, a Claudio Grassi, che, dopo aver cercato di mediare tra la prima e la seconda mozione, si è adeguato alle decisioni della maggioranza della mozione di Ferrero di andare al muro contro muro.
Ma la vera battaglia sarà in commissione politica dove la prima mozione presenterà il documento politico alternativo, intorno al quale cercherà i numeri delle altre 3 mozioni di minoranza del congresso.
La partita si giocherà comunque sul filo del rasoio ed è probabile che la guida del Prc sarà decisa per 10-15 voti quando domani si riunirà per la prima volta il comitato politico per eleggere il segretario.
“Io faccio un invito a stare attenti all’ipotesi che si provochi un disastro ed un rischio di distruzione”, sottolinea il segretario uscente Franco Giordano. E, parlando della scelta della mozione uno di procedere al muro contro muro aggiunge: “Viene rovesciato uno schema che era stato previsto e cioè la prospettiva di una impostazione unitaria prospettata da quella mozione che invece ora capovolge la linea cercando l’accordo tra minoranze anche distanti tra di loro. Noi invece – osserva ancora – siamo pronti ad avviare una discussione politica e non ci rassegniamo”.
“La mia linea è stata sconfitta – ammette Grassi al termine della riunione – e io mi adeguo alla maggioranza. Spero solo che Ferrero abbia fatto bene i conti, certo da domani (oggi, nrd.) sarà un altro congresso”.
“Domani (oggi, ndr.) – spiega Ferrero – presentiamo un documento in commissione politica in cui spieghiamo la nostra linea che prevede tra l’altro l’autonomia dal Pd ed il rifiuto di un nuovo centrosinistra, il rilancio del partito partendo dal sociale e la presentazione alle Europee con il simbolo di Rifondazione. Io mi candido? Domani è sabato…”.
Le trattative con le altre mozioni sono già avviate tanto che dalla mozione tre, che fa capo a Fosco Giannini, si spiega che “sono necessarie delle garanzie”.
I seguaci di Ferrero presenteranno un documento in commissione politica basato sulla definitiva archiviazione della costituente della sinistra e sulla decisione di presentare alle europee una lista autonoma di Rifondazione comunista, con il suo nome e il suo simbolo.
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