Giustizia: è ancora scontro tra toghe e Pdl e tra Berlusconi e Veltroni

di isayblog4 27 views0

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“La cloaca del Csm correntizzato, partitizzato e parcellizzato è uno scandalo che offende gli italiani”. Lo dichiara a Radio Radicale il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri e scoppia subito una nuova bagarre sul tema della giustizia.
“Come presidente dei senatori del Pdl – spiega Gasparri – reputo prioritaria una equilibrata riforma della giustizia. L’obbligatorietà dell’azione penale è un feticcio teorico perché poi sono i magistrati a decidere quali processi fare e quali non fare. La separazione delle carriere è un’esigenza prioritaria per restituire maggiore trasparenza alla giustizia, la depoliticizzazione della magistratura è un’emergenza democratica. La magistratura seria e laboriosa composta dalla maggioranza dei magistrati è la prima vittima di quattro guitti che usano le toghe per un’azione di militanza politica, che occupano militarmente il Csm e che non giovano ad un’immagine della magistratura fortemente incrinata come si vede dai sondaggi, una reputazione che la magistratura non merita. La riforma deve esaltare la funzione della giustizia e noi la faremo sicuramente”.
Le repliche dell’opposizione non si sono fatte attendere.
Il presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro denuncia come “offensive e gravissime le parole venute da Gasparri contro il Csm presieduto, lo ricordo, dal Capo dello Stato”. “Io credo che – ammette la Finocchiaro – sia sotto gli occhi di tutti la necessità di una riforma complessiva della giustizia. E’ evidente che il nostro Paese vive urgenze economiche drammatiche e su questo dovrebbe concentrarsi l’attività del Governo italiano. Ma il Pd non vuole certo sottrarsi ad una discussione sulla giustizia. Ma l’obiettivo di questa riforma deve essere quello di garantire al sistema una maggiore efficacia ed efficienza: è necessario, in ogni caso, tutelare gli interessi del Paese e dei cittadini italiani”.
E’ quindi, “assolutamente necessario che la maggioranza abbassi i toni e smetta di attaccare quotidianamente i magistrati. Altrimenti è altrettanto quotidiana la sgradevole percezione che si vogliano solo difendere gli interessi di qualcuno ed alzare un polverone mediatico che non aiuta certo a trovare quel terreno di confronto per affrontare i reali problemi della giustizia che non sono solo quelli di un processo al premier”.
“Un’espressione volgare, inqualificabile, irrispettosa, dalla quale chiediamo alla maggioranza di prendere immediatamente le distanze” sostiene invece Federico Palomba, dell’Italia dei valori, vicepresidente della commissione Giustizia della Camera.
Interviene anche Lanfranco Tenaglia, ministro della Giustizia del Governo ombra del Pd, che bolla le parole di Gasparri come “scandalose”: “Sono dichiarazioni che dimostrano una totale mancanza di senso e di rispetto delle istituzioni. Criticare l’altrui operato è legittimo ma la denigrazione intacca lo stesso equilibrio fra i poteri dello Stato”.

“La maggioranza censuri gli insulti di Gasparri a Csm: se dovessimo valutare la riforma della giustizia annunciata da Berlusconi sulla base delle sgangherate dichiarazioni del senatore Gasparri, dovremmo chiudere il discorso ancor prima di averlo aperto”, sostiene il vice presidente dei deputati dell’Udc Michele Vietti che in una nota precisa “ci aspettiamo perciò che dalla maggioranza si levi qualche voce ragionevole che, censurando il linguaggio dell’insulto, scelga quello delle proposte serie”.

I giudici non si faranno “trascinare sul terreno dell’invettiva volgare e qualunquista” , ma di fronte ai “tentativi ormai chiari” di “delegittimare l’intera magistratura”, difenderanno “strenuamente” la loro “indipendenza”, sottolinea il presidente dell’Anm Luca Palamara.

Successivamente lo stesso Gasparri ha ridimensionato la portata delle proprie dichiarazioni: “In riferimento al ruolo del Csm, non intendevo denigrare l’istituzione in quanto tale o chi ne ha la guida operativa. L’espressione, che può essere apparsa indubbiamente eccessiva estrapolata da un vivace contraddittorio radiofonico nel corso del quale sono stato pesantemente ingiuriato con offese inaudite, era collegata alle note polemiche con taluni esponenti del Csm che recentemente hanno assunto iniziative che hanno alimentato un acceso dibattito anche in riferimento ai compiti ed ai limiti delle diverse istituzioni”.

Intanto il premier Silvio Berlusconi, poche ore prima di riunire il consiglio dei ministri a Napoli, rinnova forti critiche al partito di Veltroni e accusa i democratici di aver portato in Parlamento alleati giustizialisti.
“Per un errore del Pd, nell’opposizione ci sono frange giustizialiste estreme che in Parlamento ci fanno disperare e così rendono difficile il percorso parlamentare”. “C’è Berlusconi ma è finito il berlusconismo – replica Walter Veltroni quell’impasto di populismo e conservatorismo finito perché non è più in grado di dare risposte alla crisi drammatica dell’Italia”.

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